Palazzo Podestà, tempi allungati: si vede la fine

La data per il termine lavori era il 30 aprile: la pandemia e le difficoltà nelle forniture l’hanno fatta slittare in avanti di qualche settimana

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Ancora pochi giorni prima che il palazzo del Podestà venga ufficialmente riconsegnato al Comune: gli operai sono al lavoro per le ultime cesellature prima di restituire le chiavi dell’immobile a palazzo Manfredi, ai cui piani alti si sta progettando l’evento inaugurale, in calendario per i prossimi mesi. La data per il termine dei lavori era fissata al 30 aprile: la pandemia e le difficoltà nelle forniture l’hanno fatta slittare in avanti di qualche settimana. L’orizzonte è ora rivolto alla tarda primavera e all’inizio dell’estate: l’evento culminante del 2022 – cioè il ritorno in città della mostra-mercato Argillà Italia – dovrebbe comunque vedere il palazzo già frequentato dai cittadini. Al suo interno faentini e non troveranno un ambiente molto diverso da quello che i più anziani di loro ricorderanno forse di aver visitato decenni fa. Il salone dell’Arengo si presenta infatti, complici le finestre che si spalancano su piazza delle Erbe e sul loggiato che racchiude piazza del Popolo, con toni più luminosi, merito anche della scialbatura color sabbia in calce e cocciopesto scelta per le pareti, progettata per rendere leggibile l’accavallarsi dei cicli costruttivi, dal Medioevo all’Ottocento fino agli interventi compiuti negli anni ‘20, e poi negli anni ‘60, del Novecento. Non sono mutate le tavolette che compongono il soffitto, mentre sul pavimento hanno trovato posto delle mattonelle in cotto Impruneta. Per la Casa del Podestà – l’ala del palazzo che costeggia corso Saffi – si è invece optato per pavimenti in gres.

Proprio su quel lato di corso Saffi la restituzione alla città del palazzo del Podestà si è intrecciata con il contemporaneo passaggio di gestione dello storico bar Corona: da poco più di un mese al timone del locale ci sono i titolari del 19.86 di corso Garibaldi. Da alcuni giorni è attiva sui social la pagina "19.86 Corso Saffi", riferita al locale la cui apertura è imminente.

Piazza delle Erbe rimarrà comunque ancora a lungo un cantiere aperto: i lavori di ripristino della metà occidentale della piazza (l’ammontare è stimato intorno al mezzo milione di euro), che secondo il Piano urbano per la mobilità dovrebbe essere chiusa alle auto e dotata di arredi urbani, occuperanno tutto il 2023. Interventi pensati anche per ovviare ad alcune delle criticità del palazzo – che conta entrambi i suoi ingressi su quello che al momento è un parcheggio – e per rendere visivamente meno impattante il manufatto ciclopico della torre che ospita la scala di emergenza, che ha visto la luce alcuni mesi fa nel rabbrividire generale della popolazione. Ancora non sono delineati invece i contorni dell’evento che sancirà la restituzione alla città del palazzo del Podestà: tutto ciò che filtra è che sarà un evento di natura espositiva.

Filippo Donati