Palestre, aumentano le tariffe per le società

I prezzi erano fermi dal 2019. Possibile che si ripercuota in un leggero aumento delle quote d’iscrizione a carico delle famiglie

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Dal primo settembre le palestre e gli impianti sportivi comunali costeranno di più. Gli aumenti sono stati deliberati nelle scorse settimane dalla giunta faentina costretta, a causa del caro prezzi delle utenze – fa sapere l’assessore allo sport Martina Laghi –, a rivedere le tariffe applicate alle società sportive locali che utilizzano palestre e campi. Cambierà dunque tabella comunale delle tariffe, che distingue, oltre che gli impianti, attività amatoriali e agonistiche, partite con ingresso a pagamento o gratuito come gli allenamenti. Gli aumentio, come spiega Laghi, "sono stati applicati dopo alcuni anni in cui le tariffe sono rimaste bloccate". L’ultima revisione infatti risale a prima del periodo Covid, al 2019 quando fu deliberato un aumento di poco più dell’1% per ciascuna fascia. Da settembre invece, le palestre di tipologia A passeranno da 6,26 euro per ogni ora di allenamento a 13, mentre quelle degli istituti scolastici più piccole passeranno da 5 a 11 euro. Aumenti stabiliti anche per piscine e palazzetti dello sport. In questi ultimi l’aumento sarà meno sostanzioso. Tali costi incideranno quindi nei bilanci delle realtà sportive locali e le società hanno già iniziato a fare i conti.

Tra queste la Fenix Pallavolo Faenza, che utilizza per l’attività giovanile e agonistica degli oltre 350 tesserati molte ore in varie strutture tra cui la palestra Badiali-Cavallerizza, le Strocchi, la palestra delle elementari di San Rocco, quella delle scuole Bendandi e quella del Don Milani. "Gli aumenti incidono – dice il presidente Rosario Bassi –, ma bisogna dire anche che prima le pulizie erano a carico delle società mentre ora sono state appaltate tutte a un unico concessionario (pulizia e sanificazione degli spazi utilizzati anche dalle scuole al mattino, ndr). Tutto sommato la revisione dei prezzi avrà un’incidenza del 20% che non è poco ma a mio parere le tariffe sono ancora abbordabili. In altre città già da tempo si paga di più, e noi quest’anno dovremmo riuscire a reggere il colpo. Certo se le tariffe aumentassero ulteriormente sarebbe un problema". È verosimile, e lo confermano diverse società, che aumenteranno leggermente anche le quote d’iscrizione, con ovvie ricadute sulle famiglie. Lo valuta la società di pallavolo e lo valuta anche la Pallamano Romagna che utilizza strutture non solo a Faenza ma anche a Imola e Mordano e che oltretutto gestisce alcune strutture comunali a Sant’Agata e Lugo. Già in inverno il Romagna dovette ritrattare la convenzione con il comune di Lugo per l’aumento spropositato delle utenze.

"Abbiamo dovuto ritrattare la concessione e l’amministrazione ha rafforzato il contributo, da soli non ce l’avremmo fatta – dice il presidente Vito Sami –. Faenza però è la città dove si paga di meno e con il covid la pulizia delle palestre scolastiche da quest’anno è in capo alla Copura, è uno sgravio per le società".

La pallamano, neopromossa in A1, anche quest’anno dovrebbe giocare le partite casalinghe tra Faenza e Imola. La dirigenza stava valutando la possibilità di far pagare il biglietto di ingresso alle partite, ma ci sta ripensando: "Dovessimo far pagare il biglietto anche solo 5 euro, l’affitto del Palacattani ci costerebbe 800 euro a partita. Credo quindi che propenderemo per l’ingresso gratuito a offerta libera".

Damiano Ventura