Paolo Passanti morto a Ravenna, aveva 90 anni

Imprenditore, socio dell’Italfrutta e ai vertici di Confindustria. Fu uno degli uomini più in vista dell’epoca Ferruzzi-Gardini

Paolo Passanti

Paolo Passanti

Ravenna, 26 ottobre 2020 - Paolo Passanti è deceduto sabato a 90 anni. Con lui se ne va uno degli uomini più in vista dell’epoca Ferruzzi-Gardini, ai vertici di Confindustria, amico di famiglia, consigliere. Naturalmente imprenditore, socio di Serafino Ferruzzi, socio dell’Italfrutta, interessi in agricoltura e nell’editoria turistica con ‘Salbaroli’. Lascia la moglie Santina, i figli Patrizia, Monica e Massimo. Nonostante qualche acciacco non volle mancare la sera del 23 luglio 2018 al concerto dedicato da Riccardo Muti a Raul Gardini. Fu quella una delle sue ultime uscite pubbliche. Negli anni d’oro della Ferruzzi, era presidente di Confindustria Ravenna. Poi presidente regionale degli Industriali e, infine , vice presidente nazionale con Luigi Abete. "Toccavo con mano – raccontò al Carlino il 5 settembre 2018 - come Ravenna fosse Capitale. C’era un’intera economia cittadina che traeva vantaggio. Sul piano economico, ma anche su quello culturale e sportivo". Quindi, un aneddoto: nel 1991 a Rita Levi Montalcini viene assegnato il Guidarello d’oro, nell’ambito del Premio Guidarello al Teatro Alighieri. La serata si conclude con una grande festa alla Monaldina, la splendida villa lungo via Canale Molinetto. E’ un via vai di elicotteri. Le piazzole d’atterraggio al Pala De André, costruito in quegli anni, e quella alla Monaldina sono intasate. Toccante il ricordo degli ultimi giorni di vita di Raul Gardini. Il 22 luglio 1993, il giorno prima di morire "Raul mi chiama. Ero a Roma, in Confindustria e avevo prenotato l’aereo per Bologna. Insiste perché lo raggiunga a Milano. Sapevo del suo travaglio e quella telefonata mi preoccupò. Presi l’aereo per Milano. Quando arrivai a palazzo Belgioioso trovai un Raul distrutto e confuso. Lo convinsi a telefonare ad Angelo Vianello, il suo marinaio, per fargli preparare la barca per l’indomani, a Marina di Ravenna. Aveva paura del carcere e della figuraccia internazionale. Ma soprattutto sapeva che non avrebbe mai più riavuto la sua Ferruzzi. Mediobanca non voleva".

"La sera stessa del 22 – raccontò ancora al Carlino – tornai a Ravenna un po’ sollevato. Se vuole andare in barca, pensai, è un buon segno. Invece, la mattina successiva ero di nuovo in viaggio per Milano. Ma per ben altri motivi, purtroppo". 'E Idina?' gli chiedemmo. "Si chiuse in se stessa e difese Raul con le unghie. Ma ormai la vita di una grande famiglia e di una città intera erano segnate. Dissi che Ravenna senza più la Ferruzzi sarebbe piombata indietro di 100 anni. E non mi pento di averlo detto". I funerali di Paolo Passanti si terranno in forma strettamente privata per volontà dello stesso imprenditore.