"Partecipare a Cop27 strategico per l’Omc"

La presidente Monica Spada: "Sfide urgenti per il Mediterraneo sul piano della transizione. Sviluppate soluzioni innovative per fronteggiarle"

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Nelle tappe di avvicinamento alla trentesima edizione, in programma a fine maggio 2023 a Ravenna, OMC Med Energy & Conference è stata invitata per la prima volta a portare il suo contributo ai lavori della COP27 tenutasi a Sharm el-Sheikh. L’edizione del trentennale ruoterà, infatti, intorno alla centralità di tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, oggi più che mai essenziali nel dibattito mondiale sul futuro dell’energia. La presenza a COP (conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico) ha consentito a OMC di illustrare al parterre internazionale il lavoro di alleanza tra stakeholder per sostenere la transizione attraverso il mix energetico.

"Cop 27 si è svolta per la prima volta in un Paese del Mediterraneo – commenta la presidente di OMC, Monica Spada - e per noi è stato strategico poter intervenire e dare il nostro contributo di idee. OMC sottolinea da tempo l’urgenza delle sfide che aspettano il Mediterraneo sul piano della transizione, ma anche sulle soluzioni innovative sviluppate per fronteggiarle e aumentare l’attenzione su un’area geografica del pianeta a volte trascurata a livello internazionale".

Presidente Spada, quali saranno per il Mediterraneo le sfide più importanti?

"Nei prossimi 25 anni la domanda di energia primaria nell’area crescerà in modo sostanziale, per via tanto della crescita demografica quanto di quella economica della regione, specie per quel che riguarda il Nord Africa".

Nei panel promossi da OMC in Egitto il protagonista è stato il concetto di ’alleanza’.

"Alleanza per noi è la parola chiave. Alleanza tra le diverse fonti tecnologiche, in base al principio della neutralità tecnologica, e alleanza tra un gruppo eterogeneo di soggetti interessati all’energia, che lavorino insieme su obiettivi condivisi per trovare soluzioni adeguate a problemi inediti".

Il secondo concetto chiave è la partnership tra gli stakeholder mediterranei, focus dell’attività di OMC.

"Nei suoi trent’anni di attività OMC ha sempre posto il Mediterraneo al centro dell’attenzione, sia per il suo essere storicamente crocevia di culture e civilizzazioni, sia per la sua naturale funzione di ponte tra Nord e Sud in termini di energia e di sviluppo in generale".

OMC, quindi, portavoce alla COP27 del punto di vista del settore privato legato all’energia?

"Ai temi della transizione occorre affiancare il trilemma della transizione, che comprende competitività, disponibilità e sostenibilità. Perché il "Green Deal euro mediterraneo", di cui OMC si fa promotrice, deve fondarsi con nettezza sull’alleanza tra i Paesi europei e i Paesi africani".

Quindi, torna il valore della sinergia tra Nord e del Sud del Mediterraneo?

"Per vincere le sfide poste è necessario comprendere che differenti livelli di sviluppo richiedono strade diverse verso l’obiettivo comune della decarbonizzazione".

lo. tazz.