Partiti i lavori urgenti sulla torretta della Colonia

Castel Raniero, 50mila euro per il cantiere che deve mettere in sicurezza uno degli elementi più a rischio dell’edificio, oggetto di un progetto di recupero

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È corsa contro il tempo per salvare la Colonia di Castel Raniero, o almeno alcuni dei suoi elementi più iconici, veri e propri simboli del paesaggio appenninico. Sono partiti ieri mattina i lavori "in somma urgenza", evidenzia Palazzo Manfredi, "per mettere in sicurezza la copertura della torretta della Colonia, che ormai da tempo presenta una situazione di forte instabilità del controsoffitto e della copertura lignea". Sul posto hanno effettuato un sopralluogo ieri il sindaco Massimo Isola, il vice Andrea Fabbri e l’assessore all’Ambiente Luca Ortolani.

"Per evitare ulteriori gravi danni sarà necessario eseguire un intervento per la rimozione del controsoffitto in materiale ligneo e cannicciato, e di quegli elementi pericolanti come le lat

tonerie presenti sul cornicione. Verranno poi rimossi il manto di copertura e gli elementi strutturali in legno che risultano lesionati o ammalorati". L’ipotesi di un’operazione d’urgenza era stata ventilata anche in occasione del recente incontro con i tecnici ministeriali, arrivati per constatare le condizioni della Colonia, edificio completato negli anni ’30, alla luce del finanziamento da 3,7 milioni di euro arrivato due anni fa dal ministero per i Beni culturali. Gli interventi in cantiere prevedono anche "l’installazione della guaina impermeabilizzante nel solaio di calpestio esistente, e la messa in opera di un sistema provvisorio, fino all’inizio lavori di recupero dell’edificio, per evitare ulteriori danneggiamenti della torretta".

L’importo totale dell’intervento è stimato intorno ai 50mila euro: la fine dei lavori è prevista entro l’estate. La torretta costituiva l’elemento più a rischio dell’intera Colonia, che tuttavia cade letteralmente a pezzi in varie sue parti, come i tetti, crollati in più punti. L’edificio della casa del custode non se la passa meglio, essendo inagibile per uno smottamento del terreno che ha causato un cedimento. La Colonia fa parte di quei beni che il Ministero individuò, con due tranche, per una serie di finanziamenti diretti: quello che domina Castel Raniero era l’unico sito posto in Romagna oltre al Museo d’arte contemporanea di Rimini; fra gli altri siti il Parco archeologico di Sibari, la nuova loggia della Galleria degli Uffizi progettata da Isozaki, l’Arsenale di Venezia, il romano Palazzo Silvestri-Rivaldi. Il Ministero ha già delineato il futuro della Colonia quale luogo da destinare a centro studi dedicato al patrimonio culturale e antropologico, al paesaggio italiano, all’archeologia e alla documentazione storica riguardante la Prima Guerra Mondiale, con spazi che dovrebbero diventare uffici, sale conferenze e ambienti formativi.

Filippo Donati