REDAZIONE RAVENNA

"Passarini sereno, nessuna corruzione"

L’avvocato Carlo Benini, che tutela il 65enne medico di base, commenta l’avviso di fine indagini notificato a lui e a 249 pazienti

"Il dottor Mauro Passarini è assolutamente sereno per il prosieguo del procedimento. E comunque durante due interrogatori molto ampi ha chiarito tutte le sue posizioni. Questo è importante perché ha permesso che non gli sia stata contestata la corruzione". Così l’avvocato Carlo Benini, che difende il 65enne medico di base, originario di Bologna ma residente a Marina di Ravenna, accusato di avere vaccinato per finta pazienti provenienti da tutta Italia per fare ottenere loro il Green pass, commenta la notifica dell’avviso di fine indagini firmata dal pm Angela Scorza. Con l’atto, in cui figurano ben 250 persone tra cui appunto il medico, la Procura mostra la volontà di portare tutti a processo per falso ideologico in concorso con il dottor Passarini, accusandoli pure di avere indotto in errore i funzionari del ministero della Salute, considerando che il medico aveva inserito false attestazioni di avvenuta vaccinazione nella piattaforma ‘Sole Web’.

Il medico è anche accusato di peculato, per essersi appropriato di vaccini anti-Covid Pfizer in qualità di vaccinatore e di non averli poi iniettati, e di evasione, per avere concesso un’intervista il 17 novembre scorso, uscendo dalla propria abitazione di Marina di Ravenna mentre era agli arresti domiciliari (era stato arrestato la sera del 10 novembre scorso e da fine marzo è stato rimesso in libertà). È invece decaduta, appunto, l’accusa di corruzione, maturata perché la polizia aveva trovato al medico 1.550 euro che si pensava potessero essere pagamenti ‘in nero’ per vaccinazioni. Nello specifico, si pensava fossero soldi dati al dottor Passarini da un bellunese che aveva portato la figlia 12enne e la compagna a effettuare una finta vaccinazione il 18 settembre di un anno fa. E l’indagine era scattata proprio dall’esposto alla procura di Belluno, presentato dalla madre della ragazzina, insospettita dalla trasferta.

Tornando alla lunga lista del documento firmato dal pm Scorza, oltre al medico, tra coloro che sono stati informati della fine delle indagini figura un assistente capo tecnico in servizio alla questura di Ravenna che, a inchiesta in corso, avrebbe consultato il sistema informatico della polizia per controllare lo stato delle indagini e informarne il dottor Passarini il quale lo aveva anche vaccinato per finta. Per questo l’assistente capo tecnico della questura è accusato di favoreggiamento, oltre che di concorso in falso ideologico. Con quest’ultima accusa sono finiti nell’elenco dell’avviso di fine indagini diversi professionisti, ravennati e non solo.

Tra le varie posizioni figurano quelle di persone che avrebbero ricoperto un ruolo particolare nella vicenda. O comunque di persone della galassia no vax che avevano contribuito a convogliare altri pazienti fino a Ravenna per fare loro ottenere un

certificato verde fasullo.

In particolare spiccano tre figure, a partire da quella di un ‘guaritore’ di Padova al quale il dottor Passarini si era avvicinato tempo addietro e che per l’accusa avrebbe fatto da collettore tra il medico e diversi no vax di città del nord Italia. E poi c’è una donna di Udine che avrebbe veicolato altri no vax fino al 65enne. Infine, c’è un allenatore di tennis di Ravenna il quale, proprio in ragione del suo ruolo, avrebbe canalizzato alcuni atleti minorenni fino a Passarini.

All’allenatore in questione la polizia era arrivata durante le indagini perché si tratta dell’uomo che avrebbe consigliato il dottor Passarini al medico del reparto Infettivi dell’ospedale di Ravenna, pure lui nella lista. Ma non è finita perché tra i 250 nomi dell’avviso di fine indagini figurano anche un oculista, una psichiatra, infermieri e operatori socio sanitari. C’è poi il capitolo dei politici tra cui spicca Alberto Ferrero, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, che durante le indagini si era anche esposto rifiutando l’etichetta di ‘no vax’ e sottoponendosi pure a test sierologico mostrando esiti che dimostrerebbero l’avvenuto vaccinazione. Nella lista c’è anche un ex politico di centro-destra ravennate che sedeva nelle fila dell’opposizione in consiglio comunale a Ravenna e una candidata alle ultime elezioni regionali per il Movimento 3V.