Ravenna, 27 maggio 2025 – Si dice dispiaciuto, affranto, distrutto. Il 54enne Lerry Gnoli ha preso carta e penna e, ieri pomeriggio, assieme al suo avvocato Vittorio Manes, ha scritto una lettera per i familiari della donna travolta e uccisa sabato mattina con la ruspa sulla battigia di Pinarella di Cervia, la 67enne turista vicentina Elisa Spadavecchia, insegnante in pensione.

La Procura ravennate ha già dato il nulla osta per i funerali: non occorrerà cioè nessuna autopsia visto che l’evento è stato talmente traumatico da non lasciare spiragli a cause di morte alternative. I prossimi accertamenti tecnici saranno dunque sul mezzo pesante, da subito posto sotto sequestro: freni, segnalatori acustici, dotazioni di sicurezza e quant’altro. A caccia insomma di una riposta immediata a una domanda che in molti si sono fatti: com’è potuto accadere che la donna non abbia sentito il baccano prodotto dal mezzo pesante? La spiegazione in questo caso potrebbe essere inquadrata in una sorta di assuefazione ai movimenti ripetuti del 54enne.
Dal punto di vista tecnico, è però da subito chiaro che le questioni principali sul piatto delle indagini dei carabinieri coordinate dal Pm Lucrezia Ciriello, sono due: se davvero, come l’indagato ha sostenuto, potesse guidare quel mezzo in spiaggia nonostante la patente revocata per via di una condanna definitiva a due anni e sei mesi per omicidio stradale aggravato dall’uso della cocaina (si è qui in attesa della decisione del Tribunale della Sorveglianza sulla richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali). E se avesse l’autorizzazione per farlo di sabato mattina e a stagione balneare praticamente iniziata.
Il tratto di arenile sul quale si è consumata la tragedia, è di competenza della locale cooperativa bagnini. Tuttavia, secondo quanto riferito dai diretti interessati, il 9 maggio scorso i lavori di spianamento si erano esauriti. Gnoli ha invece sin qui sostenuto di avere ricevuto “l’autorizzazione a operare fino a fine maggio, dalle 7 alle 19, anche di sabato e domenica”, in seguito alla “mareggiata del 16 aprile” scorso. Anzi: “Ho tutte le carte per dimostralo”. Lo stesso, a suo dire, varrebbe per la possibilità di condurre ruspe in quel contesto pur senza patente.
E le indagini stanno risalendo proprio il solco delle autorizzazioni per capire se davvero il 54enne potesse maneggiare mezzi in spiaggia in ragione delle norme vigenti sul demanio marittimo. E, in caso contrario, se chi lo ha incaricato avesse o meno il dovere di controllare il possesso di tutti i requisiti: perché nella prima ipotesi è chiaro che l’area di potenziale responsabilità penale si allargherebbe.
In linea generale secondo quanto rilevato, la cooperativa bagnini ha appaltato il servizio per preparare la spiaggia a Consar: quest’ultima, poi, si è avvalsa di proprie consociate. Gnoli è titolare di una ditta individuale con tre mezzi la quale fa parte delle tre squadre a cui vengono affidati quei tipi di lavori. “Lo faccio da 36 anni - ha spiegato lui stesso - . La mia azienda di macchine per il movimento terra, è socia della Consar che mi dà i compiti di livellamento e ripristino sia per la cooperativa bagnini che per le colonie”.
A conti fatti, alla luce delle verifiche eseguite a caldo, gli inquirenti stanno dunque battendo l’ipotesi di una iniziativa personale del 54enne nata da una azione arbitraria alimentata da una clamorosa sottovalutazione della situazione in spiaggia o da una mal interpretazione del mandato lavorativo ricevuto. Per l’accaduto, Gnoli è stato denunciato a piede libero per omicidio colposo ma solo perché il contesto - il demanio marittimo - gli ha evitato la più pesante contestazione di omicidio stradale la quale, almeno sulla carta, avrebbe potuto portare al suo arresto alla luce del precedente pedone travolto e ucciso. Era il 2 marzo del 2022 e a perdere la vita era stato l’83enne Giuseppe Quercioli: appena uscito da messa, l’anziano era stato trascinato per circa 30 metri e ucciso sul colpo. L’aggravante dell’uso della cocaina, inizialmente esclusa, era poi stata contesta. Anche dopo quanto accaduto a Pinarella sono scatti gli esami per i quali si è in attesa di risposta.