"Per ’combattere’ la siccità servono i grandi invasi di pianura"

E’ la ’ricetta’ dell’agronomo lughese Alessandro Svegli Compagnoni: "Attualmente il Cer non è più sufficiente"

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"Oggi più che mai sono necessari amministratori virtuosi che, attraverso la conoscenza delle Istituzioni che governano, sappiano realizzare o valorizzare le Grandi opere di miglioramento fondiario, capaci di ottimizzare le risorse idriche". A sostenerlo, alla luce dell’attuale lungo periodo di siccità e della conseguente emergenza idrica che sta mettendo a dura prova anche la nostra provincia, è l’agronomo lughese Alessandro Svegli Compagnoni (nella foto). "Serpieri, padre della Bonifica (Arrigo Serpieri, nato a Bologna nel 1877 e morto a Firenze nel 1960, economista, politico e agronomo; fu sottosegretario del ministero dell’agricoltura e delle foreste, ndr) – osserva Svegli Compagnoni – ha avviato quel percorso che i grandi illuminati della politica agraria hanno poi intercettato. Oggi il Cer (cioè il Canale emiliano romagnolo, una delle più importanti opere idrauliche della nostra regione nonché il più lungo corso d’acqua artificiale italiano con i suoi 135 km, ndr), non è più sufficiente. Occorre pensare ai grandi invasi di pianura, la cui utilità consentirà di dare futuro al settore agricolo. Sarà inoltre fondamentale valorizzare le risorse naturali, nella fattispecie i fiumi, come grandi fonti per l’alimentazione dell’idropotabile (testacoda della stagione irrigua) che invertiranno il paradigma secondo cui il Cer debba dare e non ricevere. Il Canale emiliano-romagnolo dovrà invece ricevere dai torrenti appenninici e rifornire l’idropotabile nei momenti di abbondanza. Anche questa è sostenibilità. D’altro canto in Italia abbiamo risorse straordinarie che vanno stoccate e ottimizzate. Investire nell’acqua è la grande sfida, unitamente alle rinnovabili, che il nostro Paese dovrà affrontare nei prossimi anni". Conclude l’agronomo lughese: "Purtroppo siamo rimasti ad un modello di sviluppo fermo agli anni ‘80. La sostenibilità economica, sociale ed energetica dovrà sempre più acquisire campo e spazio rispetto a qualsiasi forma di dipendenza".

Luigi Scardovi