GIUSEPPE SANGIORGI
Cronaca

Per l’ortolano non c’è mai riposo

Un vecchio detto afferma: ’La festa dl’urtlân la ven i 36 d’mêrz’, la festa dell’ortolano cade il 36 di marzo,...

Un vecchio detto afferma: ’La festa dl’urtlân la ven i 36 d’mêrz’, la festa dell’ortolano cade il 36 di marzo, cioè mai, perché per lui non c’è mai vacanza. Soprattutto in questo periodo in cui l’orto richiede una presenza costante per le frequenti innaffiature, le legature dei pomodori in forte crescita, la raccolta mattutina di zucchine e fiori di zucca, asparagi e cetrioli che crescono dalla sera alla mattina. Quest’ultimi in Romagna hanno tanti nomi: zizarnël, zadarnël, zudarnël a Rimini, zdrôn a Fusignano, zidarnèll nel Faentino e zidrôn nella Valmarecchia. Secondo un vocabolario romagnolo-italiano del 1840, il termine faentino ‘zidarnèll’ riferito a una persona significa sempliciotto e citrullo.