Pestati e rapinati a Marina: nessun colpevole

Archiviata, su richiesta della Procura, l’indagine sull’aggressione dell’agosto 2021 a danno di alcuni giovani che si trovavano in spiaggia

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In cinque, giunti in riviera da Riolo Terme, erano stato aggrediti, picchiati e rapinati da sei persone, poi identificate, portate in questura dalla polizia e arrestate. Ma la Procura non ha ritenuto sufficienti gli elementi a loro carico, né certa la loro responsabilità, e ieri il Gup Andrea Galanti, su richiesta del Pm Antonio Vincenzo Bartolozzi, ha archiviato il procedimento. Un nulla di fatto giudiziario per quanto accaduto nella notte del primo agosto 2021, quando i cinque riolesi, poco più che maggiorenni, mentre si trovavano seduti su alcuni lettini, furono circondati da un branco di altri giovani a loro sconosciuti, che cominciarono a urlare e a rincorrerli. Un paio rimediarono calci e pugni, con prognosi di 7 e 10 giorni in ospedale. Agli stessi furono poi sottratti oggetti personali, come zaini e scarpe. "Se ci dai la maglia e la droga che hai addosso ti lasciamo andare – fu il tenore delle minacce –, dacci la maglia oppure finisci male, chiama i tuoi amici che ce n’è anche per loro". Secondo l’accusa, tuttavia, la vicenda appariva "confusa dal punto di vista probatorio e logico, oltre che soggetta a plurime ricostruzioni". A detta del Pm, che così motiva la richiesta di archiviazione, l’ipotesi di rapina, in ragione della "tenuità del valore delle cose sottratte" e della "complessiva descrizione poco plausibile degli eventi da parte delle persone offese", avrebbe condotto a "una pronuncia assolutoria".

Inoltre, "non si ha la certezza circa la partecipazione concreta di tutti gli indagati, tenuto conto che il riconoscimento fotografico non indica per taluno degli aggressori uno specifico comportamento tenuto". Insomma, non è chiaro chi avrebbe fatto cosa. E "la mancata pregressa conoscenza delle parti tra loro rende più difficoltoso colmare tale carenza". Argomentazioni al quale il legale di tre degli aggrediti, avvocato Giorgio Vantaggiato, aveva replicato così, opponendosi alla richiesta di archiviare: "Non vi sono affatto ricostruzioni plurime della vicenda, ma una sola narrazione fatta in modo lucidissimo". Questa, "in sede di convalida dell’arresto degli indagati, non viene minimamente scalfita dalle dichiarazioni fornite da alcuni di loro. E i beni sottratti con violenza sono stati ritrovati dagli agenti della questura". Sulla rapina di un cellulare, invece, sostiene il legale, "sembra non sia stata fatta alcuna indagine". Le vittime, inoltre, avrebbero "indicato senza alcun tentennamento" i sospettati, poi riconosciuti dalla polizia come presenti sul luogo quella sera. Alcuni avrebbero avuto tratti caratteristici inequivocabili ("uno era alto, calvo, con tatuaggi su braccia e petto") e compatibili con quelli degli arrestati.

l. p.