Piastra polivalente di Savarna, l’interdittiva antimafia ferma i lavori

Come per il Palasport, il cantiere era affidato al consorzio Research: ora è tutto bloccato. La società sportiva del paese: "Doveva essere la palestra per tutte le realtà del territorio e anche per la scuola"

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Dopo il Palasport si ferma anche il cantiere per la nuova piastra polivalente di Savarna. Il motivo è sempre lo stesso: l’appalto era stato affidato al Consorzio Research, colpito dall’interdittiva antimafia della Prefettura di Salerno. Si trattava di un cantiere importante per il paese: la piastra infatti doveva diventare la palestra della comunità, in sostituzione dell’impianto distrutto un paio d’anni fa dal maltempo. Avrebbe dovuto gestirla l’Us savarna, come spiega il direttore della società Gianluca Grilli: "Prima avevamo a disposizione una piastra coperta con un pallone pressostatico, e venivano anche la società di ginnastica artistica e la pallavolo ad allenarsi. Ne avevano bisogno anche le scuole elementari, che non hanno una palestra". Purtroppo il pallone pressostatico, collocato accanto al campo sportivo di Savarna, un paio d’anni fa è stato danneggiato da un forte temporale: "Le folate di vento hanno portato via la copertura – aggiunge Grilli –. I lavori dovevano ripristinare il vecchio impianto. Ci avevano detto che sarebbero iniziati lo scorso giugno, in realtà sono partiti in autunno. Sappiamo che avrebbe dovuto essere tutto pronto a metà gennaio, ma le cose sono andate più lentamente. Comunque ci aspettavamo che fosse tutto a posto per fine giugno. Il più era stato fatto, mancava il montaggio della copertura". Nel frattempo la scuola primaria nei mesi più freddi ha dovuto utilizzare una piccola sala dell’istituto o andare a fare educazione fisica a Sant’Alberto.

Ieri in Consiglio comunale l’assessora ai Lavori pubblici Federica Del Conte, in risposta a un’interrogazione di Veronica Verlicchi della Pigna, ha ricostruito l’iter spiegando che l’appalto era stato affidato il 28 giugno 2021, ma poi il cantiere era stato sospeso per la difficoltà nel reperimento delle materie prime. Sono stati realizzati comunque le fondazioni, la piastra gioco, i marciapiedi e alcune predisposizioni di impianti. Del Conte ha spiegato che a inizio aprile la società ha fatto richiesta di risoluzione del contratto per l’insostenibilità dell’impegno a causa dell’impennata dei prezzi, e mentre l’amministrazione comunale stava valutando se accoglierla è arrivata l’interdittiva. "Il 19 aprile – ha concluso Del Conte –, nella prima data utile, siamo intervenuti con il verbale di sospensione del cantiere e ora si attendono le disposizioni di Magistratura e Prefettura".

"Speriamo che tutto si risolva, ma temiamo che le cose ora andranno per le lunghe" commenta Grilli dell’Us Savarna.

La capogruppo della Pigna Veronica Verlicchi ieri è intervenuta in Consiglio comunale sottolineando che da contratto i lavori avrebbero dovuto concludersi entro 90 giorni dalla firma: "Se si stava nei tempi non saremmo ingabbiati dall’interdittiva".

Sara Servadei