REDAZIONE RAVENNA

PINARELLA Uccisa dalla ruspa: "Lui drogato? Non mi stupisce"

Il marito della 66enne travolta in spiaggia: "È inaccettabile fosse lì con i suoi precedenti"

"Che fosse sotto effetto di cocaina l’avevo capito subito. Aveva già provocato un incidente mortale in quelle condizioni. Se uno ha quel vizio, difficilmente smette". Giovanni Sfregola, colonnello dei carabinieri in pensione, è il marito di Elisa Spadavecchia, la donna di 66 anni travolta e uccisa da una ruspa sulla spiaggia di Pinarella di Cervia lo scorso 24 maggio. Non si stupisce dell’esito degli esami tossicologici su Lerry Gnoli, il 54enne conducente del mezzo, positivo ancora una volta alla cocaina, che per ora resta indagato a piede libero per omicidio colposo. "Francamente – prosegue il marito della vittima – non mi aggiunge niente. Poteva anche avere fretta quel sabato per andare a comprarla. Il comportamento di questa persona resta abnorme, assurdo, disumano".

Lo scorso 24 maggio Elisa era uscita per una passeggiata, lui era in hotel con amici. Non vedendola tornare e non ottenendo risposta al telefono, ha usato il “Trova iPhone” per localizzarla. "Ho fatto la scoperta più terribile della mia vita". Ora che si parla di dosi, quantità e tempi di assunzioni più o meno recenti, Sfregola è chiaro: "Ci penseranno i medici. Ma io parlo da parte lesa, non da investigatore. È inaccettabile che uno con quei precedenti fosse di nuovo lì, con una ruspa, su una spiaggia pubblica, di sabato mattina. Il dolore che provo è già così enorme che niente può aggiungervisi".

Lorenzo Priviato