Incendio nella pineta Ramazzotti a Ravenna, c’è la mano dei piromani

Lido di Dante, zona ancora sotto attacco a 10 anni dal devastante incendio. Due roghi tra la serata di sabato e l’alba di domenica

Ravenna, 25 luglio 2022 - Torna a bruciare la Pineta Ramazzotti a Lido di Dante. E ancora una volta ci sarebbe la mano di uno o più piromani. E proprio pochi giorni fa, il 19 luglio, cadeva il decennale del devastante incendio che coinvolse circa 65 ettari della stessa Ramazzotti distruggendone completamente cinquanta. In questo caso l’area del rogo ha interessato complessivamente un ettaro e mezzo di superficie, causando comunque un danno considerevole.

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Sono due gli incendi che, in momenti diversi, si sono sviluppati. Il primo, nella tarda serata di sabato, ha riguardato la parte interna della pineta ed è stato rapidamente domato. Il secondo, invece, partito poco prima dell’alba di domenica , ha tenuto impegnate diverse le squadre dei Vigili del fuoco di Ravenna e Cervia e quattro mezzi dell’Antincendio boschivo della Protezione civile. Sul posto anche un elicottero dei Vigili del fuoco, dotato di cestello con acqua, che si è alzato in volo per bagnare ulteriormente la zona e monitorare la situazione nel caso in cui si fossero riattivati altri focolai. Il sindaco, Michele de Pascale, ha ringraziato tutti i Vigili del fuoco e i volontari impegnati, che a lungo hanno presidiato l’area, mentre ieri sera sono intervenuti a presidio i Carabinieri forestali e i volontari della Protezione civile. Sul posto anche un mezzo di Azimut con il ’trincio’ per aprire ulteriori corridoi e per isolare la parte di sottobosco incendiata. L’area è stata interdetta a turisti e ciclisti dalla Polizia locale.

Dal 2000 in questo fazzoletto di natura incontaminata si sono contati decine di incendi dolosi e i piromani non sono mai stati individuati. Ora ci si torna a chiedere chi vuole male alla Pineta Ramazzotti e, soprattutto, per quale motivo. Per il disastroso rogo del 2012 furono inizialmente indagati due capannisti, poi del tutto scagionati in quanto venne fuori che ad accusarli era stata l’amante tradita di uno dei due. Col tempo si sono battute altre piste. come quella dei naturisti, in passato bersagliati con raffiche di multe, ma che in realtà non hanno alcun interesse a devastare l’unico luogo a Ravenna aperto al nudismo. Più convincente, sebbene ormai superata, era stata l’ipotesi della ripicca dei titolari dei capanni abbattuti alla foce del Bevano. Verosimile che il movente neppure esista, con fuochi accesi per disprezzo da piromani ’puri’.