Ravenna, pittore sfrattato dalla piazza. "Vigili troppo zelanti"

Dipingeva sul cavalletto quando è stato allontanato: "Viola le regole"

Ravenna, i vigili urbani sfrattano un pittore da via Cairoli (foto di repertorio Calavita)

Ravenna, i vigili urbani sfrattano un pittore da via Cairoli (foto di repertorio Calavita)

Ravenna, 15 novembre 2018 - Un pittore viene allontanato da via Cairoli da due agenti della Polizia municipale mentre sta dipingendo uno scorcio della strada. L’accusa è di aver violato il regolamento comunale per l’esercizio dello spettacolo su strada. A segnalare, non senza indignazione, l’episodio di alcuni giorni fa, è Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna.

«L’uomo – racconta – si è risparmiato una multa da 75 a 500 euro perché una norma introdotta dopo il caso del flautista tedesco sanzionato mentre suonava in via Diaz nel 2014, fa sì che la prima infrazione sia perseguita solo con una diffida a non riprovarci. Invitato a mettersi in regola, si è recato al servizio Attività produttive del Comune, dove gli è stata fatta sottoscrivere una Segnalazione certificata di inizio attività, una Scia, per ‘un’attività di spettacolo su strada come pittore».

La Municipale, prosegue Ancisi, «ha ritenuto che fosse necessaria, come se quella fosse un’attività economica d’impresa e quando il pittore è stato allontanato erano presenti anche tre assessori». Il capogruppo di Lista per Ravenna sottolinea «l’assurdità» della circostanza e spiega che, a suo parere, «quei rappresentanti dell’amministrazione comunale che hanno insistito a dire, respingendo anche le reazioni dei testimoni, che il regolamento dice così e che bisogna rispettarlo, hanno in realtà compiuto loro un sopruso». Perché, aggiunge il consigliere comunale, «il regolamento, intendendo per arte di strada, ‘la libera espressione artistica da parte di qualsiasi persona, esercitata in luogo pubblico, in modo estemporaneo ed itinerante, senza la corresponsione di un predeterminato corrispettivo per la prestazione, il cui compenso è lasciato alla libera offerta dello spettatore’, prescrive sì la preventiva presentazione di una Scia, considerandola un’attività economica».

Ma il pittore, ricorda Ancisi, «non chiedeva e non chiede mai offerte. Semplicemente dipingeva, non avendo perciò nessun obbligo di fare una Scia. Doveva forse pagare la tassa di occupazione di suolo pubblico (Tosap) per il cavalletto? Sbagliato ancora, perché questa tassa si applica solo se dall’occupazione deriva un vantaggio economico». Ancisi prende a pretesto l’episodio per ricordare quanto a Ravenna il rapporto con i musicisti di strada, anche a causa di un regolamento che sta per essere modificato, in città sia sempre stato difficile. Oltre al già citato musicista tedesco multato nel 2014, solo pochi mesi dopo toccò ai giovanissimi allievi di un conservatorio tedesco accompagnati dagli insegnanti, che si erano messi a suonare di fianco al Comune. E poi c’è il ‘menestrello’ di via Diaz, più volte sanzionato per aver utilizzato l’amplificatore.

a.cor.