Ponte sul Canale dei Mulini, obiettivo estate

Alfonsine, l’assessore Laudini fa il punto a un centinaio di giorni dalla chiusura: "Pronto prima dell’autunno se non ci saranno intoppi"

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"Se non si registreranno intoppi di carattere burocratico, è verosimile ritenere che entro la fine della prossima estate il ponte sul Canale dei Mulini lungo via Reale all’altezza di Taglio Corelli tornerà a essere percorribile". Così Roberto Laudini, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Alfonsine, fa il punto della situazione a un centinaio di giorni dalla chiusura (lo scorso 5 settembre) al traffico veicolare e pedonale del ponte situato alle porte di Alfonsine in direzione Argenta.

Una chiusura resasi necessaria per "tutelare l’incolumità pubblica", facendo seguito a una serie di indagini fatte da una società di ingegneria incaricata dall’amministrazione comunale e finalizzate alla valutazione dell’eventuale messa in sicurezza di infrastrutture (tra cui 41 ponti), presenti nel territorio comunale. Indagini approfondite, al termine delle quali il Comune ricevette indicazioni relative al ponte, riguardo al quale sono emerse criticità tali da richiederne l’immediata chiusura. Alla luce di ciò l’unica soluzione percorribile è la demolizione e la costruzione di un nuovo manufatto. "In questi tre mesi – osserva Laudini – abbiamo coinvolto e raccolto il parere e le indicazioni gli altri ‘attori’ coinvolti. Mi riferisco al Consorzio di Bonifica e alla Sovrintendenza per la tutela dei beni paesaggistici: il primo, per il fatto che si tratta di un ponte che attraversa un canale consorziale e la seconda perché lo stesso Canale dei Mulini è un bene vincolato dal punto di vista paesaggistico. In sostanza volevamo capire quale tipo di manufatto fosse necessario rispetto al precedente".

Dal Consorzio è arrivata una notizia ritenuta positiva: "Il Canale dei Mulini – spiega l’assessore – non è da considerarsi un canale di bonifica con possibile transito di grandi quantità di acqua, ma solo un canale di irrigazione, con il flusso dell’acqua che è quindi quello che viene regimentato dallo stesso Consorzio. Ciò significa che la ‘luce’ sotto il ponte può essere significativamente ridotta. In conclusione, tenendo anche conto delle indicazioni della Sopraintendenza, è prevalsa l’ipotesi di posare un cosiddetto ‘scatolare’, vale a dire una struttura in calcestruzzo precostruita che comporta costi decisamente inferiori rispetto ad un ponte tradizionale. L’unico lavoro importante propedeutico a questo sarà la realizzazione della platea su cui la struttura andrà posata, che necessit di uno studio di carattere sismico e strutturale".

Entro la fine di quest’anno l’Ufficio Tecnico del Comune di Alfonsine "presenterà un ‘progetto architettonico’ e subito dopo dopo sarà convocata la Conferenza dei Servizi per definire, assieme ai suddetti enti coinvolti tra cui anche i proprietari dei sottoservizi che insistono in prossimità del ponte (Hera, Italgas e probabilmente Telecom, ndr) tempi e modalità.

Dalla sua prima convocazione la Conferenza avrà 45 giorni di tempo (e non, grazie alla Soivraintendenza che ha accettato di ridurre i tempi , i canonici 90 giorni, ndr) per stabilire il percorso calendarizzato della tipologia del ponte, delle tempistiche necessarie e degli interventi propedeutici. Ciò significa che a seguito della conclusione dei lavori dell’Istituto, prevista presumibilmente a fine febbraio, i lavori potranno essere avviati, per completarsi entro fine estate 2023". Il costo dell’intervento (demolizione e ricostruzione) dovrebbe aggirarsi intorno ai 200mila euro.

Luigi Scardovi