‘Porta a porta’ devono cambiare anche le abitudini

Gentile Ivano Mazzani, in riferimento alla sua lettera pubblicata sul Carlino, grazie per la sua partecipazione ad una delle assemblee del ciclo fatto in questo mese per accompagnare il cambiamento del servizio di raccolta dei rifiuti nei quartieri che faranno il passaggio il 21 novembre. Cogliamo poi alcuni aspetti della sua riflessione perché molto pertinente, condivisibile e interessante. A fronte di una parte della cittadinanza, che con grande generosità e responsabilità già da molti anni mette in campo volontariamente buone pratiche nella corretta gestione dei propri rifiuti, abbiamo purtroppo dovuto fare i conti con dati comunali (e provinciali) di raccolta differenziata che non potevano essere considerati soddisfacenti e rappresentativi degli obbiettivi di comunità che un territorio come il nostro può esprimere e raggiungere. Non solo per legge. Questo forse è il punto principale: per passare da un per nulla lusinghiero 56% di raccolta differenziata (dato del 2019) all’obbiettivo del 70% (79% al 2027) è stato necessario un ripensamento completo del sistema e una grande chiamata ad una responsabilità collettiva, ad un rinnovato impegno e patto tra le cittadine e i cittadini, il Comune e il gestore del servizio.

Per tutti il nuovo modello è più impegnativo. Ogni sistema di raccolta ha alcuni punti di forza e altri di debolezza: sia la raccolta a porta a porta misto che quella a porta a porta integrale, che il passaggio a cassonetti intelligenti per citare esempi utilizzati in altre aree del Paese presentano aspetti migliorativi rispetto alla tradizionale raccolta stradale, ma anche la necessità di una modifica delle abitudini. Per sua natura il porta a porta è un modello ad alta corresponsabilità tra istituzioni, gestore e utenza, ma ha il merito di coinvolgere tutte le cittadine e tutti i cittadini, anche quellei che fino ad oggi non si sentivano parte di un percorso verso una gestione più sostenibile dei rifiuti urbani per il raggiungimento di percentuali sempre maggiori di recupero di materia e sempre minori di rifiuto indifferenziato da smaltire in discarica o in termovalorizzatore. A fine del 2020 la percentuale di raccolta differenziata del nostro Comune era arrivata al 62%. Abbiamo paesi del nostro forese che strutturalmente superano il 70%. Stiamo raccogliendo i dati della prima estate con il sistema modificato su tutti i lidi e quelli relativi ai primi due quadranti di città che hanno il nuovo sistema da marzo. Abbiamo la speranza di potere raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo dati.

Comune di Ravenna, Hera