"Porta a porta, nei lidi era meglio aspettare"

Dopo un mese ancora disagi per residenti e turisti, immondizia fuori dai cassonetti. Pro Loco: "Troppi bidoni da gestire per le attività"

Migration

A oltre un mese dall’inizio della raccolta ‘porta a porta’ nei lidi i dolori continuano ad essere superiori alle gioie. Difficoltà e disagi sono tante: il numero eccessivo di bidoni, in particolare per le attività, troppi rifiuti fuori dai cassonetti e poi i turisti, a volte è difficile gestire la questione del ‘porta a porta’ con chi prende in affitto una casa. "Abbiamo fatto segnalazioni telefoniche e scritte, – assicura Enrico Toni di Marina Romea – inviato mail a Hera, Polizia locale, Rifiutologo, ho incrociato la Polizia provinciale e l’ho segnalato anche a loro. Ma niente: a cinque metri da casa ho una discarica a cielo aperto". In viale dei Salici, a ridosso della pineta, Toni definisce lo spettacolo che ha di fronte "indegno".

Ci sono quattro cassonetti, due marroni per gli sfalci e due grigi per la raccolta indifferenziata da aprire, in teoria, con la carta smeraldo, sommersi e circondati dai sacchetti colorati del pattume e da cumuli di foglie secche e ramaglie. "Oltre alla mancanza di decoro – continua Enrico Toni – c’è il problema del cattivo odore. Abbiamo casa qui da anni e non abbiamo mai avuto problemi del genere. Tutto è iniziato quest’anno con la riorganizzazione del servizio di raccolta differenziata da parte di Hera". Il numero dei cassonetti dove prima si buttava l’immondizia, prosegue Toni, è stato ridotto e "la gente non sa dove lasciare il pattume". Marina Romea è una località di vacanza, continua, "e non tutti villeggianti hanno dimestichezza con la carta Smeralda, la voglia o l’educazione di cercare un cassonetto vuoto altrove, quando il più vicino è pieno". Il problema è, sempre secondo Enrico Toni, anche legato alla frequenza con cui vengono svuotati i bidoni. "Bisogna aumentano i turni di pulizia – dice – o aumentare il numero dei cassonetti. Non oso immaginare cosa accadrà in agosto, quanto tutte le case saranno abitate".

Luca Ruffini, vicepresidente della Pro Loco osserva, come altri suoi colleghi della riviera, che forse sarebbe stato più saggio nei lidi, partire con la differenziata dopo l’estate. "C’è il problema del numero eccessivo di bidoni, in particolare per gli esercizi pubblici. Ad esempio in piazzale Torino dove le attività sono diverse, si rischia di ritrovarsi a dover gestire anche dodici bidoni. E poi ci sono i turisti, alcuni dei quali arrivano da città in cui la differenziata non è partita e sono disorientati, inoltre non sempre il passaggio di consegne tra affittuari e ospiti è agevole, tra bidoni e tessere per aprire i cassonetti. Si rischia di creare parecchio disagio".

Sulla stessa lunghezza d’onda Marino Moroni, presidente della Pro Loco di Marina di Ravenna, convinto anche lui che sarebbe stato meglio rimandare tutto a settembre. Anzi, Moroni pensa addirittura che si sarebbe potuto continuare come prima, ma con incentivi più alti. "Se l’obiettivo è quello di differenziare sempre di più – conclude – sarebbe stato meglio aumentare gli incentivi economici a chi porta i rifiuti direttamente in discarica e penalizzare chi invece non lo fa. Sarebbe stato molto più efficace. Ora invece abbiamo i rifiuti fuori dai cassonetti e non possiamo neanche pensare di mettere telecamere ovunque per individuare i responsabili".

a.cor.