Portafogli ritrovato, esempio contro gli stereotipi

Spesso sento dire "dei giovani non ci si può fidare". Spesso sento dire che non si può fare affidamento sul prossimo. Spesso dire straniero è come dire usurpatore di diritti degli italiani. Vorrei raccontare l’esperienza accaduta a mia mamma ultraottantenne. Uscendo da un centro commerciale le scivola a terra il portafoglio. Insieme ci rechiamo al negozio nella speranza che qualcuno lo abbia ritrovato. C’erano solo 30 euro, ma volevamo recuperare i documenti e le foto che conteneva. Non trovato, lo sconforto assale mia madre e mi si stringe il cuore. Poche ore dopo una ragazza, che scopro poi essere una giovane ventenne di origine marocchina mi chiama al cellulare dicendomi di avere trovato il mio numero nel portafoglio. È già nei pressi di casa di mia madre per riconsegnarlo. Quando la incontro addirittura si scusa per il ritardo: "Volevo lasciarlo alle casse, ma mi hanno detto di non poterlo ricevere e che avrei dovuto rivolgermi alla polizia. Io avevo un colloquio di lavoro e così non ho potuto contattarvi prima".

Mia madre dall’emozione ha quasi uno svenimento. La ragazza non vuole nulla, ma l’emozione di mia mamma cresce tanto che sperando di non offenderla le offre dei cappelletti da lei preparati! Sconfiggiamo i pregiudizi con esempi come questo, credo ce ne siano tanti. E se cercate un’estetista, non so come faccia la ceretta ma di sicuro ha dimostrato onestà e impegno.

Lettera firmata