Positivo al Covid, va al Mc Drive: condannato con decreto penale

Ravenna: l’uomo, un no-vax 51enne, il 12 gennaio scorso ha ignorato l’obbligo di restare a casa che l’Ausl gli aveva imposto nove giorni prima. Lo ha fatto per recarsi ad acquistare panini al fast food

Un cliente al Mc Drive in un’immagine d’archivio

Un cliente al Mc Drive in un’immagine d’archivio

Ravenna, 1 maggio 2022 - I panini caldi erano già nel sacchetto pronti per essere portati via e addentati. Ma quella frase che il cliente aveva pronunciato a piena bocca alla cassiera al momento di pagare, lasciava ben poco margine all’immaginazione: "Disinfettati bene perché sono positivo". E neanche c’era stato bisogno di aggiungere positivo a cosa: ma naturalmente al covid-19.

Una situazione costata a un no-vax 51enne, un decreto penale di condanna pari a 4.750 euro di ammenda (con pena sospesa). Sì, perché il nostro non è che genericamente sospettasse di essere positivo per via di un imprecisato malessere, no no. Lui in quel 12 gennaio scorso sapeva bene che il suo sistema immunitario stava lottando contro il virus responsabile del covid-19: e nonostante ciò aveva deciso di andare a comperare i suoi panini preferiti al McDrive di Ravenna.

La certezza del rischio di contagio gli era arrivata con l’obbligo di permanenza domiciliare che l’Ausl Romagna gli aveva imposto il 3 gennaio precedente proprio per impedire che il 51enne diffondesse la malattia. Ed essersi bellamente infischiato di tale provvedimento, ha significato per lui approdare sulla granitica banchina delle contestazioni penali. Ovvero violare un regio decreto in materia di sanità pubblica vergato nel lontano 1934.

A rispolverare la legge ci ha pensato un altro decreto, questa volta del 2020, che in piena pandemia, giusto per mettere un po’ di ordine nelle cose, ha stabilito appunto che chi da positivo violi l’obbligo di quarantena, debba rispondere della norma pensata nel ’34, sempre che la sua condotta non costituisca reato più grave. La cassiera o le sue colleghe per fortuna non si devono essere contagiate a domino a causa del paninaro positivo compulsivo: ecco che allora la pena finale si è attestata alle conseguenze tutto sommato miti che conosciamo.

Il gip Andrea Galanti, che l’ha irrogata, l’ha così calcolata: ci sono 4 mesi di arresto di pena base e 500 euro di ammenda ma considerando 75 euro al giorno di conversione da pena detentiva a pecuniaria, si ottengono 9.500 euro di ammenda che, ridotta per il rito, diventano appunto 4.750. Una cifra che, dovesse essere pagata, corrisponderebbe a un anno circa di panini e bibite consumati ogni giorno per un importo di 13 euro (e avanzerebbe una tantum pure una mancia da 5 euro).

Certo: il nostro entro 15 giorni potrebbe opporsi. Ma siamo agli sgoccioli visto che il decreto gli è stato notificato quasi un paio di settimane fa. E la mossa potrebbe essere giuridicamente controproducente per lui: il decreto verrebbe sì annullato ma poi il 51enne si ritroverebbe automaticamente a processo. E una volta qui, non è detto che il giudice non possa condannarlo a pene ben maggior di quella racimolata finora.