Prende a martellate l’amica a Forlì, poi si accoltella

Dramma all’alba di ieri a Bertinoro: arrestato un ex insegnante 73enne che ha poi cercato di incendiare l’abitazione. Ancora incerto il movente

Tentato omicidio e suicidio a Bertinoro, in provincia di Forlì

Tentato omicidio e suicidio a Bertinoro, in provincia di Forlì

Forlì, 12 aprile 2022 - Verso le sei di ieri mattina ha telefonato a una amica di vecchia data dicendo di avere necessità di essere portato all’ospedale, ma quando la donna è arrivata in macchina a casa dell’uomo, questi, dopo avere scambiato con lei alcune parole, l’ha improvvisamente aggredita a colpi di martello per poi gettarle addosso del liquido infiammabile. Pur colpita più volte al capo e alle braccia nel tentativo di difendersi, la donna è riuscita a sfuggire e a trovare riparo da una vicina. Nel frattempo l’uomo ha dato fuoco alla sua abitazione per poi infliggersi una profonda coltellata al ventre. Protagonisti, ieri mattina nei pressi di Bertinoro, nel Forlivese, due settantenni, entrambi pensionati. Lui si chiama Nevio Canonici, 73 anni compiuti pochi giorni fa, insegnante in pensione, e ora deve rispondere di tentato omicidio e incendio doloso. Non grave, ma sotto choc, è la donna che ha originato l’allarme a forze dell’ordine e 118: Maria Clara Sbrendola, 74 anni, residente a Lido Adriano di Ravenna, è un’attivista della Lega.

Scattato l’allarme sul posto, una villetta ad un solo piano in una posizione isolata, si sono portati i carabinieri del comando di Meldola, i sanitari del 118 e i vigili del fuoco. La donna è stata trasportata all’ospedale di Forlì, con ferite al capo e fratture multiple alle mani, mentre l’uomo, col codice di massima gravità, all’ospedale Bufalini di Cesena, dove è stato sottoposto a intervento chirurgico per poi essere ricoverato in terapia intensiva. Entrambi non sono in pericolo di vita. Ancora da chiarire cosa abbia provocato l’aggressione. L’uomo, dopo le prime parziale indagini degl’investigatori dell’arma, viene descritto come un soggetto schivo, mai alle prese con la giustizia e accumulatore seriale, come dimostrato dai sette furgoni, in gran parte rottami, presenti nel cortile e dati alle fiamme. Resta da verificare, quando la donna potrà essere ascoltata, quali erano, oltre all’amicizia da diversi anni, i rapporti fra i due. Dopo l’aggressione si sono verificate anche una serie di esplosioni: tre, in rapida successione, a deflagrare auto e furgoni con annesse bombole di gas che si trovavano nel cortile. Il rogo era stato innescato, con stracci e pezzi di carta, da quell’uomo che poco prima, all’arrivo dei carabinieri, si era barricato in casa.

Maria Clara Sbrendola è nota nel mondo della politica romagnola e in particolare del centrodestra. Impossibile non averla notata, a qualunque festa del Carroccio oppure ai numerosi comizi, negli ultimi anni, del leader nazionale Matteo Salvini. Era lei che scattava le foto per il partito e per le pagine social. Un’infinità di appuntamenti seguiti con un’evidente devozione, un’adesione personale. Come dimostrava il suo abbigliamento. Per esempio il ‘total green’, tutto ‘verde Lega’ di qualche anno fa. Al quale aggiungeva spesso un tocco personale e femminile, sempre di identica sfumatura cromatica: le paillettes. O gli accessori: dalla mascherina all’ombrello, tutto rigorosamente marchiato Lega o col nome di Matteo Salvini. Tanto che, lei che fotografava i big del Carroccio, spesso finiva a sua volta nelle inquadrature delle testate giornalistiche.

Quella per la politica era una passione che l’aveva spesso portata a farsi avanti in prima persona per le più classiche candidature di bandiera: 1 voto alle elezioni comunali a Ravenna nel 2016, zero nel 2010 a Faenza, più volte nelle liste anche delle circoscrizioni della città di Ravenna. Complice la pandemia tanti dicono di averla persa un po’ di vista negli ultimi mesi.