Presa la banda dei ladri del forese Trovati orologi e monete da collezione

Avevano colpito a Ghibullo, in un agriturismo alle porte di Ravenna e nel Ferrarese. Bloccati dalla polizia che ha diffuso le foto della refurtiva: qualcuno riconosce i propri oggetti?

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Prima un appartamento di Ghibullo, poi un agriturismo alle porte del centro di Ravenna e infine un casolare di Brazzolo, nel Ferrarese. Il filo rosso dei furti in appartamento ha portato la polizia in meno di 48 ore in tre diverse località per altrettante perquisizioni. E oltre ad alcuni arresti per reingresso illegale in Italia e a una denuncia per un po’ di droga, gli inquirenti della squadra Mobile hanno scoperto diversa refurtiva tra cui monili, alcune monete da collezione (in particolare le 500 lire d’argento), vari orologi, abiti e accessori: merce che è costata ai diretti interessati una denuncia per ricettazione.

L’approfondimento investigativo è giunto come costola dell’indagine che il 14 maggio scorso aveva portato all’arresto di cinque albanesi di ritorno nel loro quartier generale in via Dradi a Ravenna subito dopo due furti in altrettante case di Lavezzola durante la festa del paese. Per tutti, difesi dall’avvocato Luca Donelli e accusati per una dozzina di colpi, già il gip ravennate aveva disposto la custodia cautelare in carcere dove tutt’ora si trovano. Per i due che hanno più di recente tentato la strada del tribunale del Riesame di Bologna, le cose non sono cambiate.

In ogni modo, proseguendo sullo stesso solco investigativo, la Mobile ravennate martedì scorso si è recata nell’abitazione di Ghibullo abitata da un albanese e dalla compagna tunisina. L’uomo è stato arrestato per reingresso illegale e denunciato, così come la donna, per alcuni grammi di hashish. Il controllo si è poi esteso nell’agriturismo ravennate coinvolgendo altri due cittadini di origine albanese e una brasiliana. Dalle verifiche è emerso che uno di loro non aveva rispettato il foglio di via obbligatorio emesso dalla questura nel luglio 2021. Al termine del controllo i poliziotti hanno potuto recuperare orologi e monete antiche.

All’esito degli accertamenti dell’ufficio Immigrazione, il questore Giusi Stellino ha quindi emesso per entrambi gli albanesi l’ordine di allontanamento dall’Italia in relazione all’espulsione del prefetto. A quel punto, grazie anche alla collaborazione dei colleghi della Mobile ferrarese, giovedì l’attenzione degli inquirenti si è spostata verso un casolare nelle campagne a ridosso di Ferrara.

Il successivo blitz ha consentito di identificare gli ultimi componenti del possibile sodalizio criminale: ovvero altri tre albanesi assieme ai quali c’era un quarto connazionale già identificato all’agriturismo ravennate: e anche qui sono state recuperate alcune monete antiche oltre a vari capi di abbigliamento di presunta provenienza furtiva. A ulteriore conferma dei sospetti investigativi, la polizia ha messo le mani su due zaini riempiti con il perfetto kit di strumenti da scasso: utili insomma per l’effrazione di porte o finestre. I quattro cittadini di origine albanese sono dunque stati denunciati a piede libero per ricettazione: due inoltre sono stati arrestati perché rientrati in Italia senza la prevista autorizzazione dopo essere stati già espulsi.

Anche in questo caso a seguito degli accertamenti dell’ufficio Immigrazione, a carico di due di loro il questore ha emesso l’ordine di allontanamento dal territorio nazionale su provvedimento di espulsione del prefetto. A questo punto non manca che rintracciare i proprietari della refurtiva.

a.col.