ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Processo Guerra: "Ricostruzione farneticante. Assolvete il veterinario". Per lui nuovo ambulatorio

Otto ore di arringhe difensive per chiedere che l’imputato venga scagionato. Sentenza ad aprile. L’uomo ha da poco aperto un nuovo studio a Casal Borsetti.

Otto ore di arringhe difensive per chiedere che l’imputato venga scagionato. Sentenza ad aprile. L’uomo ha da poco aperto un nuovo studio a Casal Borsetti.

Otto ore di arringhe difensive per chiedere che l’imputato venga scagionato. Sentenza ad aprile. L’uomo ha da poco aperto un nuovo studio a Casal Borsetti.

"Una ricostruzione farneticante e senza logica. E sulla componente sadica che gli è stata attribuita, non c’è nessun aggancio con la realtà: pura invenzione". Non ha usato giri di parole l’avvocato difensore Claudio Maruzzi: nel corso di un’arringa che si è protratta per cinque ore fino alle 18 di ieri, ha messo nel mirino ciascuna delle 26 accuse lanciate dalla procura al veterinario 51enne Mauro Guerra. Vale a dire tutti capi d’imputazione a esclusione delle contestazioni di natura tributaria sulle quali, dalla mattinata, si è cimentato l’avvocato Antonio Vincenzi. Per quest’ultimo, quasi tre ore di arringa che hanno portato il totale pro-Guerra a 8 ore. A questo punto la lunga cavalcata è destinata a concludersi il 22 aprile quando, al netto di eventuali repliche del pm Marilù Gattelli, il giudice Piervittorio Farinella entrerà in camera di consiglio per uscirne con sentenza.

E mentre i suoi avvocati parlavano, dalla nutrita platea dei sostenitori in aula, è emersa una importante novità per Guerra: nei giorni scorsi ha inaugurato un nuovo ambulatorio a Casal Borsetti. Il suo di Sant’Antonio si trova ancora sotto sequestro. E l’accordo, che sembrava imminente, per la nuova collocazione in paese di proprietà di un ente ecclesiastico, è saltato. Ecco che lo stesso Guerra si era messo in cerca riuscendo alla fine a trovare il giusto spazio. Una notizia confermata dall’avvocato Giuliano Lelli Mami, legale dei gruppi Facebook a sostegno del veterinario. Questi ha anche aggiunto di avere percepito molto entusiasmo tra i sostenitori del gruppo convinti che, grazie alle arringhe, la posizione di Guerra sia stata chiarita.

Di fatto il veterinario, in spontanee dichiarazioni, al termine dell’udienza con la voce strozzata dal pianto ha voluto ribadire la sua innocenza di fronte ad accuse che ritiene prive di fondamento. Il 51enne ha poi parlato di grande sofferenza paragonando quella che lui e la sua famiglia starebbero subendo da quattro anni, a quella che ha sempre cercato di alleviare ai padroni degli animali malati terminali quando si recava a domicilio per l’eutanasia.

La maratona difensiva è partita attorno alle 9.30 con l’avvocato Vincenzi. Un lungo intervento tecnico il suo mirato, in estrema sintesi, a sconfessare qualsivoglia equiparazione tra contanti e nero. E a dimostrare che ciò che è entrato, è stato fatturato. "Guerra è un persona molto dedita al lavoro cresciuta in ambiente molto sano, lontana dai condizionamenti del contesto in cui oggi si vive", ha precisato prima di aggiungere che "i documenti fiscali ordinari sono veri". Secondo il capo imputazione, "l’evasione complessiva ammonta a 1,6 milioni di euro. Ma noi pensiamo che in quei numeri non ci sia nessuna attività da veterinario o da agricoltore". E poi, calcolatrice alla mano, verrebbero fuori "quasi 11 mila prestazioni all’anno. Ovvero una media giornaliera di circa 40 prestazioni: aggiuntive, perché il pm dice che è tutto nero". vale a dire che "su entità reale delle cifre, è lampante una mancanza di percorso investigativo". Secondo il legale, "non c’è grande differenza tra ciò che è stato denunciato e le fatture ritenute irregolari: nel 2019 ad esempio sono state emesse oltre 2.000 ricevute". In quanto alla "compravendita in nero di terreni, è una suggestione: lui stesso ha detto di avere usato bonifici bancari. Il pm dice per 600 mila euro: operazioni legittime da redditi legittimi". Ovvero "l’attività agricola e veterinaria". A suo avviso dunque "c’è congruenza. E l’investimento ha prodotto fino al 2021 circa 737 mila euro. Questi terreni se li sono ripagati perché lui ha lavorato, si è impegnato".

Da ultimo sui 615 mila euro trovati in garage durante la perquisizione: "Riteniamo che siano risparmi, e ne ha fatti molti insieme alla famiglia. Per la legge fiscale italiana, sono regolati perché ha pagato tasse". Un quadro complessivo alla luce del quale ha chiesto l’assoluzione "perché il fatto non sussiste". Lo stesso che, al termine del suo intervento, ha chiesto pure il collega Maruzzi. "L’accusa ritiene che sia esistito un cosiddetto sistema Guerra, veterinario aduso a tecnica professionale a dir poco sbrigativa", affamato di danaro a onta delle sofferenze dei pazienti. Una "sorta di Mengele degli animali" con i "clienti che vanno da lui perché costa poco". Ricostruzione accusatoria che per il difensore rappresenta un "salto logico inquietante" frutto di "ricostruzione farneticante senza logica". In sintesi, "una "pura invenzione". Allora "perché non incriminare anche i proprietari dei cani?". Il legale ha pure puntato il dito verso quella che secondo lui è stata una "bulimia investigativa, un gigantismo giudiziario che andrebbe impiegato in altre vicende e non in questa". Nello specifico, ripercorrendo punto per punto, ha constatato "situazioni quasi mai di rilevanza penale ma che hanno contribuito a costruire attorno a Guerra un alone criminale" che ha finito con il "delegittimare totalmente" il veterinario.

Andrea Colombari