Partito il processo all’infermiera: Ausl esclusa da responsabilità civile

Daniela Poggiali presente in aula: smagrita e tirata. Il sorriso beffardo delle prime volte non c’è più. "Sono pronta"

Processo in  Corte di Assise

Processo in Corte di Assise

Ravenna, 16 ottobre 2015 - Una corte d’assise gremita ha visto l’inizio del processo a Daniela Poggiali, 43 enne ex infermiera dell’ospedale di Lugo accusata di aver ucciso un’anziana paziente, Rosa Calderoni di Russi, con un’iniezione di potassio, anche se tra le carte della Procura ci sono decise di altri casi sospetti.

L’imputata è presente in aula, volto tirato, un po’ dimagrito: il sorriso beffardo delle prime apparizioni in tribunale non c’è più. Daniela è dietro alle gabbie dell’Assise, a un paio di metri dai figli della Calderoni, seduti vicini ai loro avvocati. Folta la pattuglia di giornalisti e televisioni, una trentina i curiosi disseminati in aula. Alle 9.53 entra la corte, giudici togati Corrado Schiaretti e Andrea Galanti, e i sei popolari, e il processo inizia.

Siamo alle costituzione di parti civile ed è già battaglia a colpo di cavilli: l'Ausl si costituisce parte civile, ritenendosi  a sua volta vittima e danneggiata. Ma al tempo stesso chiede di uscire dal processo in qualità di responsabile civile, cioè complice di quanto accaduto. Ma Procura, la difesa della Poggiali e avvocati delle parti civili, tra cui i parenti della Calderoni, si oppongono. La corte dovrà decidere.

Accolta dai giudici l'esclusione dell'Ausl, difesa dall'avvocato Giovanni Scudellari, come responsabile civile. 

Seguono aggiornamenti