Faenza, prof condannato. Foschini chiude tutti i conti

Elisa Zaccarelli, molestata, si suicidò nel 2014. Versati i 90mila euro di risarcimento: archiviati i fascicoli. Il padre: "Stress al limite, mia figlia non torna più"

Guardia di Finanza (foto d'archivio Radaelli)

Guardia di Finanza (foto d'archivio Radaelli)

Ravenna, 22 gennaio 2019 - Lui ha versato circa 90mila euro in varie rate rispettando le tappe prestabilite. La controparte ha così ritirato la querela e la costituzione di parte civile. E lui ha accettato la remissione di querela impegnandosi a non fare ricorso per quanto riguarda la causa civile.

Si sono chiuse così ieri mattina tutte le pendenze di Ezio Foschini, il 63enne professore in pensione dell’istituto d’arte di Faenza condannato in via definitiva a tre anni di carcere, già espiati, per molestie sessuali su una sua studentessa all’epoca adolescente, Elisa Zaccarelli.

Il giudice Beatrice Marini, di fronte al pm Stefano Stargiotti, ne ha dato atto poco dopo le 10 di fatto mettendo la parola fine a un lunghissimo strascico giudiziario fatto di contestate mancate esecuzioni dolose di un provvedimento del giudice. In buona sostanza – secondo quanto delineato dall’accusa – l’uomo si sarebbe via via spoliato del proprio patrimonio pur di non risarcire i genitori della studentessa Davide Zaccarelli e Stefania Gori, tutelati dagli avvocati Lorenzo Valgimigli e Simone Balzani

Ora l’avere onorato l’accordo sul risarcimento, come aveva sintetizzato nella scorsa udienza di maggio l’avvocato Maria Giuditta Mazzoli, legale del professore manfredo assieme alla collega Stefania Ballardini, ha rappresentato «una chiusura tombale».

Gli effetti si faranno sentire anche oggi in corte d’appello quando, con incredibile coincidenza, era stato fissato il processo per uno dei tre fascicoli aperti per il medesimo reato: per il primo, la condanna a un anno e mezzo è passata in giudicato l’anno scorso; il secondo è appunto quello chiuso ieri con un «non doversi procedere»; mentre il terzo è quello che verrà chiuso oggi con medesima formula.

La moltiplicazione dei procedimenti penali, si era innescata dalla provvisionale sul fascicolo delle molestie. In un’intervista dell’aprile 2017, Foschini sul punto aveva precisato questo: «A suo tempo chiesi se si poteva sospendere la mega-provvisionale da 66 mila euro: no, non si poteva. Non li avevo quei soldi nemmeno considerando tutti i risparmi accumulati da quando avevo 16 anni».

Nel febbraio 2016 i genitori, in uscita da una delle udienze, avevano sottolineato che «ora dei soldi ci interessa poco: Elisa non c’è più». Riferimento al fatto che la ragazza si era tolta la vita nel giugno 2014.

Lo sfogo del padre su Facebook: "Stress al limite"

"Lo stress si moltiplicava ogni volta che c'era una udienza, un articolo di giornale o un incontro con i nostri legali. Stress al limite dell'esaurimento nervoso, da depressione sicuramente. E per questo motivo siamo giunti a quest'accordo tra le parti". È quanto si legge sul profilo Facebook di Davide Zaccarelli, padre di Elisa, dopo l'accordo risarcitorio.

"Elisa non tornerà più con noi, non può (è morta suicida nel 2014, ndr). Solo chi ha dei figli può capire quello che Stefania (la madre, ndr) e io sentiamo e non passerà mai. Per i malpensanti, non siamo diventati ricchi: tra spese burocratiche e le parcelle dei nostri legali (che dal 2007 ci assistono in questa disavventura... e che ringrazio)".

Elisa, dice ancora, "continuerà a non essere con noi. Sulla base di questo e alla ricerca di pace/tranquillità, io e la mia famiglia entriamo in 'silenzio stampa' anche per rispettare in pieno l'accordo raggiunto. E ringraziamo tutti gli amici che ci sono vicini. Noi, io sempre qui... Elisa Zaccarelli... 'sempre per sempre'... il nostro dolore, la nostra forza".