Prolungata manutenzione per i costi troppo elevati

Cisl: "Molte aziende del distretto chimico di via Baiona hanno rallentato la loro attività, per cui in questa fase non si approvvigionano"

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Il distretto chimico di via Baiona è ancora in larga parte nella fase della manutenzione e così sarà per qualche settimana. La decisione delle diverse aziende che operano nell’area è legata ai costi energetici. Solitamente la manutenzione degli impianti viene fatta tra luglio e agosto, quest’anno si protrarrà non per particolari esigenze strutturali, ma per gli elevati costi energetici e per il calo della domanda di alcuni prodotti. "Ci sono aziende che si riforniscono di materia prima a Ravenna, che di fronte a certe bollette non possono alzare i prezzi dei prodotti oltre una certa soglia, e quindi hanno rallentato l’attività per cui in questa fase non si approvvigionano – spiega Emanuele Scerra della Cisl –. Chi sta tornando alla produzione normale sono le aziende che realizzano gomme di fascia alta, dove il mercato non si è mai fermato".

La fortuna del distretto ravennate "è avere lo sbocco a mare. A differenza di Ferrara, dove Yara ha smesso di produrre, da noi l’impianto va avanti perché la materia prima arriva via nave, con risparmi importanti" aggiunge Scerra. Anche Polynt è ancora in fase di manutenzione, ma appena ripartirà inaugurerà anche il nuovo reattore che le consentirà di aumentare la produzione di anidride maleica utilizzata per numerosi prodotti che trovano applicazioni nei più diversi settori industriali, dalle resine ai solventi, ai materiali compositi. Ma il nuovo impianto servirà anche a efficientare la produzione di energia elettrica.

"Dai dati emersi dall’indagine congiunturale realizzata da Confindustria Romagna e riferita ai consuntivi del primo semestre 2022 e alle previsioni del secondo semestre 2022 – spiega il presidente degli industriali romagnoli, Roberto Bozzi - è emerso che la media dei rincari dei costi energetici nella prima parte dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2021, è risultata pari all’85,93%. I prezzi dell’energia di luglio e agosto sono raddoppiati rispetto alla media del primo semestre". Il caro-energia è presente "fra i maggiori fattori di preoccupazione insieme ai rincari dei costi delle materie prime e alla difficoltà del reperirle, all’incertezza per la guerra, alla caduta del Governo e all’eventuale ritorno dell’emergenza sanitaria".

lo. tazz.