
La dottoressa Aura Brighenti, nuova direttrice sanitaria dell’ospedale di Ravenna, al Pronto Soccorso (foto Corelli)
Cambio alla guida dell’ospedale di Ravenna. Nei giorni scorsi, infatti, è arrivata la dottoressa Aura Brighenti, nuova direttrice sanitaria: ricoprirà l’incarico come facente funzione per nove mesi, prorogabili, in attesa che venga predisposto il bando di concorso. Brighenti, 39 anni, lavora in Ausl Romagna da tempo. Negli ultimi anni si è occupata anche del Dipartimento di Emergenza Urgenza di Ravenna: "Da lì ho cominciato a gestire il tema della carenza di personale a Faenza e Ravenna".
Brighenti, partiamo subito con uno dei temi caldi: il Pronto soccorso di Ravenna. A che punto sono i lavori? "A breve, entro giugno, ci consegneranno la parte più cospicua dell’ampliamento (a fine giugno il Pronto Soccorso sarà operativo con l’ampliamento, ndr). Aiuterà a gestire il flusso di pazienti. Resta una significativa criticità in merito al personale su quell’unità operativa".
Una volta terminati i lavori servirà personale in più. L’Ausl lo sta cercando? "La carenza di personale nei Ps è un dato cronico a livello nazionale e noi come Ausl Romagna, nonostante i ripetuti concorsi messi a bando, scontiamo la stessa carenza. Continueremo le azioni di reclutamento. Attualmente, quindi, le risorse restano le medesime. Verrà ampliata dimensionalmente l’osservazione breve intensiva del Pronto Soccorso e aumentato il numero di posti letto. L’organizzazione degli spazi è pensata per poter isolare una sezione in caso di epidemie".
L’ospedale di Ravenna è al centro di parecchi interventi, sostenuti da diversi finanziamenti, dai fondi europei Pnrr alle donazioni, e anche grazie all’arrivo dell’università... "Stiamo iniziando a raccogliere grandi frutti dei cantieri aperti sul presidio. Penso al nuovo blocco operatorio con tre nuove sale e un sistema integrato alla didattica, al robot chirurgico che dà una spinta all’attività clinica e alla ricerca. E, oltre al cantiere del Pronto Soccorso, in contemporanea abbiamo ricevuto la prima fase dei lavori funzionali per il centro di trapianto allogenico, che sarà realizzato entro l’anno. A breve verrà allestita anche la risonanza magnetica tre tesla, un macchinario che possiedono i policlinici, e che in Romagna si è deciso di posizionare a Ravenna. Serve per la diagnostica di tumori celebrali e patologie neurodegenerative".
Sono in arrivo i primi laureati? "Sì, stiamo arrivando alla fine del primo ciclo e nel frattempo alcuni dei nostri direttori di reparto hanno ricevuto l’incarico universitario. L’integrazione è sempre più forte".
Il tema maggiore che resta sul piatto è la difficoltà generale nel reperire personale. Qual è la situazione attualmente? "L’azienda continua ad assumere e cercare di coprire il turnover, ha fatto una quantità di concorsi significativa. Per il presidio di Ravenna le criticità a oggi sono per Medicina interna e il Pronto Soccorso".
Continua la collaborazione con i medici di altri reparti per coprire i turni del Pronto Soccorso? "Essere una grande rete aziendale ha permesso di attingere a una rete di professionisti che magari prestano il loro servizio, per non lasciare un’unità operativa sguarnita. Il loro impegno continua a esserci in modo volontario. Per la Medicina interna il supporto è consentito, ma sempre da aggiornare, grazie alla rete dei professionisti".
Infine le aggressioni ai sanitari: troppe. Sono al vaglio soluzioni? "È stato fatto un grande lavoro da parte del servizio, abbiamo una psicologa in Pronto Soccorso per offrire sostegno agli operatori ma anche per fornire strumenti di dialogo funzionale a evitare escalation in certe situazioni. C’è un progetto aziendale che analizza il fenomeno, oltre alla formazione che è stata fatta, e si sta lavorando anche a una procedura per gestire le situazioni critiche con un approccio strutturato alla gestione dei pazienti veramente agitati. E poi nel nuovo Pronto Soccorso è previsto il posto di polizia".
Sara Servadei