Ravenna, 5 luglio 2022 - Aveva coordinato per quasi trent’anni fino al luglio 2018 l’area psicologica di una importante cooperativa, la Libra, alla quale Comune di Ravenna e Asp avevano affidato vari servizi perlopiù dedicati alle famiglie e ai minori problematici. E tuttavia non aveva mai conseguito la laurea in psicologia. Un esercizio abusivo della professione, secondo l’accusa, che nel primo pomeriggio di ieri è costato all’imputata - la 60enne Marisa Biondi, residente a Lugo e incensurata - la condanna a 8 mesi di reclusione e 12 mila euro di multa (con pena sospesa) a fronte di una richiesta della procura di 10 mesi e 22 mila euro. Il giudice Roberta Bailetti ha inoltre condannato la donna a risarcire la parte civile (l’ordine regionale degli psicologi) per il danno patito che verrà quantificato in separata sede. L’inchiesta, partita dalla segnalazione del padre di una minorenne alla guardia di Finanza, aveva inizialmente visto altre due colleghe della 60enne, entrambe psicologhe, indagate in concorso. Era poi emerso che loro, come tutte le altre educatrici, erano davvero convinte che l’imputata fosse psicologa: le loro posizioni erano state quindi archiviate. Il viceprocuratore onorario Annalisa Folli nella sua requisitoria è partito dalla genesi del caso: dal padre in crisi matrimoniale e con la figlia "seguita dalla signora Biondi: si è trovato prima con la bimba contro e poi si è accorto che" l’imputata a un incontro "dice male della madre". E così "le chiede il numero di iscrizione all’albo che non viene dato". Nella cooperativa la 60enne c’era entrata "nel 1987 come educatrice: aveva poi rivestito sia ruoli amministrativi che attività delegabili solo a chi ha laurea in psicologia". Vedi "ascolto di minori e partecipazione a briefing. Poche volte aveva detto di essere psicologa, più spesso lo lasciava credere". La parte civile , tutelata dall’avvocato Francesco Paolo Colliva, ha specificato che la "gravità particolare del caso sta nel fatto che l’imputata fosse la coordinatrice dei servizi psico-sociali della cooperativa Libra: e con questa veste ha trattato con il Comune. Fino al 2018 assegnava lei i casi a psicologi e operatori facendo la valutazione iniziale". Inoltre "ha selezionato gli psicologi. Infine operava direttamente come psicologa nel colloquio diretto". Per la difesa invece (avvocato Marina Venturi) "la signora Biondi ha svolto solo funzione di educatrice. Non era psicologa, e lo ha detto. Vero è che ha fatto credere di essere laureata in psicologia: ma ciò non significa essere psicologa. La funzione di psicologo è altro da quella di coordinatrice: la cooperativa era perfettamente a conoscenza che lei svolgeva solo funzione educativa. Non c’è nessun documento agli atti dove si firmi psicologa". Andrea Colombari