Quando gli ospedali erano ricchi di opere d’arte

Fino al 16 aprile a Palazzo Rasponi un’interessante mostra sul patrimonio artistico dell’Ausl. E non mancano le sorprese

Quando gli ospedali erano ricchi di opere d’arte

Quando gli ospedali erano ricchi di opere d’arte

di Rosanna Ricci

A Palazzo Rasponi dalle Teste di Ravenna è ospitata fino al 16 aprile una mostra interessante e singolare dal titolo ‘La cura attraverso l’arte’. L’effetto terapeutico dell’arte, in tutte le sue sfaccettature, sta compiendo passi di notevole spessore all’interno delle strutture ospedaliere con la presenza di concerti, teatro, arte. La mostra attuale, a Ravenna, aggiunge un ulteriore valore: quello di creare un percorso fra le opere d’arte appartenenti all’Ausl della Romagna per far conoscere artisti, stili ed eventuali sinergie che sono presenti nelle opere conservate nelle strutture ospedaliere.

Gli ospedali di un tempo erano ricchi di opere d’arte perché la medicina si mescolava alle credenze di quel particolare momento storico e, ovviamente, alla religione. Nella mostra, suddivisa in sei sezioni, sono esposte venticinque preziose opere realizzate tra il XV e XX secolo. Fra quelle di maggior pregio ricordiamo i dipinti di Francesco Longhi, Girolamo Donnini, Giambattista Bassi, Luigi Folli, Maceo Casadei, Claude Vignon, lo splendido vaso di Pietro Melandri e la Divina Commedia dipinta da Amos Nattini. Il percorso della mostra è il seguente: la prima sala è dedicata a Rimini con opere provenienti dall’azienda sanitaria. La seconda sala è adibita alla proiezione di un video: ‘Non ti potrò scordar… Romagna mia’. Segue poi la stanza dedicata a Forlì con La Divina Commedia illustrata da Amos Nattini, le due tele dei Santi Andrea e Bartolomeo e i ritratti dei grandi donatori Delfina Cima e Rambaldo Bruschi.

Nella sala cesenate, fra altri pezzi, c’è il ritratto di Malatesta Novello. Nelle stanze dedicate a Ravenna ci sono: il bellissimo ‘Grande Vaso’ di Pietro Melandri, ‘ Saffo sulla rupe di Leucade’ di Luigi Folli, ’Abele Morente’ di Gian Battista Bassi, ‘Natura morta con libri’ di Francesco Verlicchi e il dipinto ‘San Girolamo’ . Ciò che induce a riflettere è la presenza negli ospedali (oppure ‘ospitali’ come venivano anche chiamati) di splendide opere d’arte: un patrimonio che si è continuamente arricchito negli anni. All’interno della mostra ‘La Cura attraverso l’Arte’ è in programma, il 12 aprile alle ore 17, la presentazione del catalogo della mostra. La data non è casuale perchè il 12 aprile del 1959 veniva inaugurato l’Ospedale di Santa Maria delle Croci di Ravenna alla presenza dei Ministri Zaccagnini e Togni, del Vescovo Baldassarri e delle più alte cariche istituzionali della Regione oltre ad un foltissimo pubblico. Tutto questo è documentato dalle immagini d’archivio pubblicate nel volume, che racconta, attraverso le immagini, le vicende dell’ospedale ravennate e di diversi ospedali storici di Romagna. "Questo momento- spiega Paolo Trioschi- sarà quindi anche un’occasione di incontro e testimonianza per ricordare l’apertura della più grande ed importante struttura sanitaria pubblica ravennate".

La mostra realizzata a cura di Sonia Muzzarelli e Paolo Trioschi, sarà visibile fino a domenica 16 aprile ed è promossa da: Comune di Ravenna, Ausl Romagna, Mar-Museo d’Arte della città di Ravenna, Acosi-Associazione culturale ospedali storici italiani, con il Patrocinio di Regione Emilia-Romagna.

La mostra è visibile in questi orari: feriali 15.30-19sabato, domenica e festivi 10.30-19. Chiusura ogni lunedì feriale. Ingresso libero. Palazzo Rasponi dalle Teste, si trova in Piazza.Kennedy. 12 Ravenna. Info: Iat Ravenna 0544-35404 | www.mar.ra.it