
A sinistra il primo incontro di Debora Donati col Papa nel 2013, assieme al marito Dario Alvisi e alle figlie Caterina, Carolina e Carlotta. In alto un selfie col Papa, scattato nel 2017
"Mi colpì la sua umanità, ero molto legata a lui. Lo abbiamo incontrato per la prima volta all’inizio della malattia di Dario, vedo questo come un cerchio che si chiude. Entrambi sono morti a Pasquetta". Debora Donati, presidente dell’associazione ’Insieme a te’ che ha portato a Punta Marina lo stabilimento balneare inclusivo in cui anche i disabili possono fare il bagno in mare, quasi si commuove parlando di Papa Francesco. Diversi scatti la ritraggono insieme a lui, col marito Dario Alvisi, venuto a mancare nell’aprile del 2018 a causa della Sla, e le tre figlie Caterina, Carolina e Camilla. "Abbiamo incontrato il Papa la prima volta l’11 settembre 2013 in un’udienza privata, il giorno prima che Dario facesse la tracheotomia – racconta Donati – e la seconda volta a dicembre del 2017, poco prima che lo ricoverassero. Era verso la fine del suo percorso, dopo qualche mese purtroppo è morto. Papa Francesco lo ha benedetto all’inizio e alla fine della malttia, questo mi commuove". La prima visita era avvenuta in un’udienza privata del mercoledì, dedicata alle persone con disabilità. La famiglia era arrivata a Roma assieme a un gruppo di fedeli della parrocchia di Basiago e Pieve Corleto, in un pullman con altre 90 persone. "Dario aveva ricevuto da pochissimo la diagnosi, era un periodo molto particolare. Ci siamo affidati a lui, fin da subito – dice – e così siamo riusciti ad avere quel primo incontro. Dario aveva la mascherina per respirare, ma ci teneva a dire al Papa di benedire le nostre tre figlie. Per farsi capire e spiegarsi voleva togliersi la mascherina, ma il Papa mi disse di non togliergli assolutamente la mascherina, che lui lo capiva lo stesso benissimo, e benedì le bambine. Quel gesto mi colpì molto, l’attenzione verso l’altro. Le bimbe gli diedero una lettera scritta da loro". Quell’incontro evidentemente rimase anche nel cuore del Papa, oltre che della famiglia, perché poi arrivò una lettera: "Ci scrisse a casa, invitandoci ad andare a trovarlo. Avremmo tanto voluto, ma Dario nel frattempo era stato operato e non riuscivamo a spostarci – prosegue Donati –. Siamo tornati a trovarlo nel dicembre 2017, ma Dario nel frattempo era molto peggiorato. Il Papa ci benedì, come a dirci ’vi accompagno nell’ultimo pezzo’. Ci disse che ci aveva accompagnati sempre nelle sue preghiere". Dario Alvisi è poi venuto a mancare il 2 aprile 2018, il lunedì dell’Angelo: la stessa festività in cui ora è venuto a mancare Papa Francesco, a sette anni di distanza.
Sabato mattina a Roma ci sarà anche la figlia più piccola di Debora e Dario, Camilla, col Giubileo degli adolescenti. Non è detto però che il gruppo parrocchiale prenda parte ai funerali di Papa Francesco: "Io arriverò a Roma il giorno dopo, col Giubileo della solidarietà. Parteciperò come auditore a un convegno sulla disabilità con il ministro Locatelli e suor Veronica Amata Donatello, responsabile del Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità della Cei. La notizia della morte del Papa mi ha colpito molto, era legata a lui. Era vicino a tutti i giovani, non è un caso che anche il suo funerale avvenga durante il Giubileo degli adolescenti, lo vedo come un segno. Ci teneva moltissimo".
Sara Servadei