Con la scomparsa di Graziano Pozzetto, figura di spicco della gastronomia romagnola e vincitore del Premio Guidarello nel 2008 come ricercatore e scrittore e sommelier, si sta esaurendo la galleria dei personaggi che con la loro vita hanno scritto pagine importanti e significative della Romagna del dopoguerra. E su volontà dello stesso Pozzetto le sue ceneri verranno tumulate nel cimitero di San Biagio di Argenta, suo paese natale. Luogo, questo, dove era nato lo stesso don Francesco don Fuschini, scomparso nel dicembre 2006 e che aveva voluto riposare nello stesso cimitero, nella sua tomba di famiglia. Un’altra indimenticabile figura di uomo e sacerdote, questa, che oltre al suo impegno di pastore di anime in una terra sanguigna e di mangiapreti come la Romagna, rappresenta anche una delle penne più importanti non solo del panorama letterario romagnolo e che lo stesso Giuseppe Prezzolini ebbe a definire il più grande scrittore del mondo cattolico. E ora che queste due singolari figure si sono riunite dopo la morte nel loro cimitero del paese, perché non immaginarli impegnati a passeggiare insieme lassù nei pascoli del cielo, per trascorrere il tempo nel parlare magari anche di cibo: sia quello dell’anima tanto caro a don Francesco Fuschini, ma anche quel cibo della gastronomia romagnola che Graziano Pozzetto aveva onorato con la sua grande passione di studioso.
Lettera firmata