"Quella maestra un incubo per i nostri figli"

Conselice, i racconti delle mamme al processo per maltrattamenti: "Andai dai carabinieri, il dirigente scolastico mi rimproverò"

"La vedevo seria, le chiesi cosa fosse successo: “La maestra mi ha fatto sbattere la testa contro il tavolo“, spingendola dalla nuca. Ha ripetuto quella frase anche davanti a mio marito. Sulla chat delle mamme chiesi se sapevano di quell’episodio, che i loro bambini confermarono, dicendo che la maestra aveva dato ’una testolata’ a mia figlia". Con le prime testimonianze dei genitori, che davanti al giudice Cristiano Coiro hanno risposto alle domande dei Pm Cristina D’Aniello e Lucrezia Ciriello, ieri pomeriggio è entrato nel vivo il processo che vede un’insegnante 59enne – difesa dall’avvocato Gianluca Vichi – accusata di maltrattamenti aggravati nei confronti di una decina di bambini di 3 e 4 anni che tra 2017 e 2018 accudiva in una scuola dell’infanzia di Conselice.

L’indagine era partita in seguito alla segnalazione di alcuni genitori, ora parti civili con gli avvocati Gianluigi Manaresi e Francesca Filipucci. "Quell’anno mia figlia era nervosa – ha spiegato la mamma che fu tra le prime a rivolgersi ai carabinieri –; quella maestra si lamentava con noi, parlando di una classe ingestibile, di bambini capricciosi e rumorosi. Poi la sera del 15 dicembre 2017 mia figlia mi disse che a scuola “era successa una brutta cosa“", cioè l’episodio della ’testolata’, dopo il quale la piccola si rifugiò sotto il tavolo.

"Il dirigente della scuola – ha aggiunto – mi chiamò chiedendomi perché non avessi affrontato la maestra piuttosto che andare dai carabinieri. Voleva che scrivessi una relazione sull’episodio, firmata da me. Mi consultai con un avvocato il quale mi disse che andava già bene quella fatta davanti ai carabinieri. Peraltro avevo visto la maestra il giorno dopo, alla recita di Natale. Pensavo sarebbe venuta da me a spiegarmi l’accaduto, ma non lo fece".

Anche la rappresentante di classe aveva fatto presente al dirigente scolastico dei problemi con quella maestra. "A differenza degli altri anni, precedente e successivo – ha spiegato la ex rappresentante di classe –, quell’anno di materna mio figlio tornava da scuola raccontando solo di punizioni e litigi. Insomma, solamente cose spiacevoli. Andava a scuola già prevenuto, consapevole che gli sarebbe stato rimproverato qualcosa e sarebbe stato punito: da quell’anno si porta dietro dei tic per i quali siamo in cura". Le lacrime intervallano il racconto di questa mamma, per la quale il comportamento dell’imputata aveva influito negativamente sul suo piccolo.

"La maestra mi riferiva delle ripetute punizioni, dicendomi “oggi è stato un disastro“. È vero, mio figlio è vivace. Ma altre maestre lo hanno sempre descritto come molto collaborativo". Le punizioni più frequenti erano la messa in castigo, "seduto su una sedia in un angolo della classe, ma altre volte minacciava di metterlo nella classe dei più piccoli". Un’altra mamma ha raccontato che quando andava a prendere il figlio a scuola, se c’erano altre insegnanti era tranquillo, se c’era quella maestra era agitato. Il genitore assistette a uno degli episodi contestati: andando a riprendere il figlio, la maestra l’afferrò bruscamente, strattonandola: "Cercavi tanto la mamma, eccola". E in auto le raccontò di avere preso da lei uno schiaffo durante un litigio.

Lorenzo Priviato