Raccolta porta a porta, avanti a piccoli passi

In alcuni quartieri da un mese sono spariti i bidoni per l’indifferenziata, ora servizio a domicilio con l’organico. E l’inizio è stato difficile

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È passato un mese da quando i bidoni dei rifiuti indifferenziati sulle strade sono spariti, sostituiti dal nuovo sistema di raccolta porta a porta. Lo scorso 14 marzo 15mila utenze domestiche in città hanno effettuato il passaggio che entro la fine dell’anno verrà esteso a tutta Ravenna: nei quartieri a ovest (zone Agraria, Zalamella, Nullo Baldini, Lirica e via Missiroli) ora indifferenziata e organico vengono raccolti a domicilio, mentre per le altre tipologie di rifiuti rimangono i cassonetti in strada. In contemporanea 2.200 utenze della zona nord dove il porta a porta era già integrale (San Giuseppe, Teodorico, via Chiavica Romea e Bassette) hanno visto una riorganizzazione del servizio.

Il primo impatto col nuovo sistema in questo mese è stato forte: non sono mancate le lamentele degli utenti per i sacchetti abbandonati per terra, la scomodità di dover mettere fuori i bidoncini la sera. Nelle prime settimane del servizio erano ancora presenti in strada i cassonetti dell’indifferenziata e dell’organico, in modo da ‘accompagnare’ gli utenti verso la novità, ma "ora li stiamo togliendo – dice l’assessore alla Transizione ecologica Gianandrea Baroncini –. Questa è sempre una fase delicata, ma che consente di mettere a punto tutto il sistema e di identificarne i punti di criticità. In fondo parliamo di zone densamente popolate, che sono sempre complesse in queste transizioni. Alcuni aspetti li abbiamo risolti durante questo periodo ‘ponte’ e altri sicuramente emergeranno. Lo sforzo di comunità che stiamo facendo è importante, va a toccare alcune abitudini consolidate e quindi è naturale che ci si debba assestare nel tempo".

Il graduale passaggio al porta a porta nel comune di Ravenna è partito a maggio del 2019 nel forese. Ora tutta la città dovrà effettuare il cambiamento entro l’anno per arrivare al 70% di rifiuti differenziati: un obiettivo che la regione ha già raggiunto, e che vede il territorio Ravennate fanalino di coda dell’Emilia-Romagna. "Eravamo al 56% di raccolta differenziata nel 2019, dopo i cambiamenti siamo oggi al 62% – prosegue Baroncini –. Abbiamo molti territori in cui siamo strutturalmente intorno all’80%, e quindi ci sono le condizioni per essere all’altezza di questa sfida di civiltà che da un punto di vista del rispetto degli impegni normativi e del patto per il futuro della nostra città è molto importante. Purtroppo con i rifiuti non esistono scorciatoie o formule magiche, ogni sistema di raccolta ha dei punti di forza e di debolezza. Con il porta a porta dobbiamo iniziare a differenziare, perdere l’abitudine di andare al cassonetto grigio con solo il sacco nero con un po’ di tutto all’interno e prendere l’abitudine all’esposizione secondo il calendario. È un cambiamento ma non è impossibile, come testimoniano le esperienze di questi anni".

Sara Servadei