Ravenna, rappresentante di orologi rapinato: "Fissavo la pistola, poi lo sparo"

Paura al parcheggio Giustiniano: portati via orologi per 15mila euro. Il racconto della vittima: "Sembrava un film"

Ravenna, rapinato rappresentante di gioielli (Zani)

Ravenna, rapinato rappresentante di gioielli (Zani)

Ravenna, 6 ottobre 2022 - Un colpo per certi versi singolare quello messo a segno nella tarda mattinata di ieri da due malviventi armati di pistola a salve. Al centro del loro mirino – per fortuna metaforico – è finito un 38enne bolognese responsabile di un’azienda felsinea che produce orologi. Secondo quanto fin qui ricostruito dagli inquirenti, il 38enne, dopo essere stato in alcune gioiellerie del centro per mostrare il campionario, stava tornando al parcheggio dove aveva lasciato l’auto quando, attorno al mezzogiorno, su largo Giustiniano è stato affrontato dai due malviventi con accento campano a bordo di uno scooter grigio: con il volto coperto da casco e mascherina, i due gli hanno intimato di consegnare la valigetta e lo zainetto.

A quel punto – non è chiaro se di proposito o per errore – è stato esploso un colpo a salve. Il 38enne ha poi lasciato i suoi effetti sull’asfalto, subito raccolti dai due che sono fuggiti a tutto gas sullo scooter facendo perdere le loro tracce. Una volta scattato l’allarme, sul posto, oltre alle Volanti della polizia, sono intervenuti squadra Mobile e Scientifica. La refurtiva, in via di esatta quantificazione, a una prima stima ammonta a una settantina di orologi per un valore di 15-20 mila euro. Dell’accaduto è stato avvisato il pm di turno Stefano Stargiotti il quale aprirà un fascicolo contro ignoti per rapina aggravata.

Le indagini, come sempre accade in questi casi, partiranno dall’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza della zona per poi estendersi via via ad altre telecamere del centro: ciò potrebbe consentire di capire il tragitto dello scooter. E qui si arriva alla singolarità del colpo: è impossibile che i due abbiano pedinato il 38enne in scooter per le vie della zona pedonale. Del resto se la rapina fosse frutto di uno studiato pedinamento, allora i malviventi sarebbero magari entrati in azione a Bologna, visto che il 38enne viene a Ravenna solo poche volte all’anno.

E allora si fa largo un’altra ipotesi: ovvero che uno dei due malviventi stesse facendo da vedetta per un eventuale colpo in una gioielleria ravennate quando ha notato il 38enne entrare con la valigetta. A quel punto potrebbe avere comunicato l’informazione al complice in attesa sullo scooter a ridosso del centro: e così quando il bolognese è uscito, ha cominciato a pedinarlo riferendo al complice gli spostamenti fino a largo Giustiniano. 

 

È incredulo , si guarda intorno e continua a dire: "Mi sembra di stare in un film". Francesco, che preferisce non rivelare il suo cognome, è il titolare di una ditta che produce orologi. È lui il 38enne del Bolognese rapinato ieri mattina nel parcheggio Giustiniano.

Francesco, viene spesso a Ravenna?

"Solo due, massimo tre volte all’anno. Vengo con i modelli degli orologi per farli vedere ai clienti, i negozi, che da lì fanno gli ordini. Quello che avevo con me era un campionario viaggiante".

Qual era il valore?

"Direi 15-20mila euro. Ora sono un po’ confuso".

Quanti erano gli orologi?

"Direi 60, 70 circa".

Verso che ora è arrivato a Ravenna?

"Alle 9.55, lo dice il tagliandino del parcheggio. Il fatto è successo un paio di minuti prima di mezzogiorno, hanno guardato nelle telecamere".

Stava tornando alla macchina per andare via?

"Sì. Mi avvicino alla macchina, come apro il bagagliaio sento delle grida. Stavo per mettere dentro la valigia, mi giro e vedo due vestiti di nero su un motorino che urlano e vedo questa pistola. Dicono: ’Fermo, fermo, ti spariamo’. Io mi sono immobilizzato con le braccia aperte, a mo’ di spaventapasseri".

E loro?

"Hanno preso tutto, mi hanno toccato per sentire se avevo una pistola addosso, cosa che non avevo. Immagino che avessero paura che io dopo la rapina li colpissi alla schiena per fermarli".

Forse pensavano che nella valigetta ci fossero dei gioielli

"Sì. Ritengo che mi abbiano seguito dopo che sono uscito da una gioielleria del centro, anche perché avrei potuto essere un turista qualsiasi. E invece sono andati a colpo sicuro. Devo dire che non ho avuto paura, sembrava tutto un sogno. Guardavo sta pistola e basta".

E loro hanno poi sparato un colpo, a salve?

"Sì, hanno sparato un colpo. Non so se lo hanno fatto per intimorirmi o perché il ragazzo con la pistola, che nel frattempo mi stava togliendo lo zaino, ha spinto per sbaglio il grilletto".

Erano in due, quindi?

"Sì e sono rimasti sempre sul motorino, seduti. Quello dietro è quello che aveva la pistola e che mi ha portato via la valigetta e lo zaino, dove avevo delle cose più personali, come un altro cellulare oltre al mio personale".

Il portafoglio?

"Non l’hanno preso, ce l’avevo addosso. Pensavo che se lo sarebbero portati via, ma non l’hanno fatto. Andavano di fretta, forse è per questo".

Hanno fatto tutto mentre stavano sul motorino?

"Sì, penso proprio di sì. Non ricordo che siano scesi. Ma io in realtà continuavo a fissare questa pistola e basta, non ho fatto attenzione al resto".

Ha subito un bel danno. È assicurato?

"Solo per le rapine, e questa lo è".

Le era mai capitato in passato?

"No. Ma poi qualche anno fa se ne parlava di più, ora non si sentono molte notizie su fatti di questo tipo. Non ci pensavo più che potessero rapinarmi così. Anche perché secondo me non sapevano neanche che cosa avevo nella valigetta".

Il parcheggio è frequentato, a un passo dal centro. Qualcuno ha visto la scena?

"Sì, c’era altra gente terrorizzata. C’erano due persone che pagavano il parcheggio".

Lei era stato in centro?

"Sì, venivo da piazza del Popolo. Immagino che chi mi ha seguito lo abbia fatto a piedi".

Ma poi la rapina è avvenuta in motorino

"Sì. Non so: o c’è un palo che guarda e avvisa..."