Rapina Ravenna, benzinaio picchiato dal bandito

Violenta rapina all’Ip, ferito 21enne. Il malvivente fugge con 2300 euro

I carabinieri di Mezzano ascoltano la vittima della rapina

I carabinieri di Mezzano ascoltano la vittima della rapina

Ravenna, 17 maggio 2019 - Trema e ha ancora negli occhi il volto di quel bandito che gli puntava una pistola, che a un certo punto ha sparato – per fortuna in aria e a salve – e col quale ha poi avuto una colluttazione molto violenta. Il padre, accorso poco dopo, da un lato cerca di confortarlo, dall’altro parlando tra sé e sé sembra ammonirlo: «Gli avevo detto che in caso di rapina non doveva reagire».

Invece lo ha fatto, ha risposto alle botte del bandito e ha rimediato due tagli, sembra superficiali, sul cuoio capelluto, evidenti in ragione della sfumatura accentuata ormai nascosta dal sangue. Di certo sono stati momenti di autentico terrore, ieri sera, per un 21enne gestore del distributore ‘Ip’ di Camerlona.

Qui, ieri intorno alle 19, a bordo sembra di una Matiz nera – che in serata i carabinieri stavano ancora cercando – si è presentato un uomo armato. Dal piccolo punto vendita dell’area di servizio il malvivente è poi uscito con un bottino neppure troppo esiguo, circa 2300 euro. Sul posto, poco dopo, si sono precipitati i carabinieri della stazione di Mezzano unitamente a militari in borghese della compagnia di Ravenna.

Hanno sentito il racconto del ragazzo, unica vittima e solo testimone dell’accaduto. Attorno a lui – sono circa le 20 – ora ci sono i genitori e il fratello. Ed è lo stesso ragazzo a raccontare l’accaduto. «Stavo chiudendo, è entrato quell’uomo con un cappuccio calato sulla testa, sulla cinquantina. Italiano. Cosa mi ha detto? Poche parole. Prima ha sparato in aria, ma era una scacciacani. Poi io ho reagito, siamo venuti alle mani e ci siamo azzuffati. Anche io l’ho colpito, lui mi ha ferito con la pistola», dice indicando i due tagli, uno all’altezza della tempia sinistra e l’altro poco sopra alla nuca.

Quei tagli hanno imposto l’arrivo sul piazzale del distributore di un’ambulanza del 118. Il giovane benzinaio è stato medicato sul posto. Poi in serata, dopo aver raccontato di nuovo tutto in caserma davanti ai carabinieri, si sarebbe recato in ospedale per accertamenti. Necessari, sembrava, almeno i punti di sutura. Per il resto pareva soltanto molto scosso.

«Sono tre anni che gestisco questo distributore – racconta – , non mi era mai successo nulla, soprattutto un fatto del genere». Intanto le ricerche degli investigatori proseguono. Si cerca quell’auto nera di cui la vittima non ricorda la direzione di fuga. Nel piazzale ci sono telecamere, dai filmati potranno arrivare eventuali risposte. In sosta, ai lati, un grosso camion con conducente all’interno della cabina, i militari gli bussano allo sportello per sapere se fosse lì al momento della rapina e avesse visto qualcosa.