Dopo i furti di collanine a raffica, le risse tra giovanissimi, i coltelli fuori dai locali e i predoni di Rolex, Milano Marittima si è risvegliata martedì mattina con una rapina alquanto insolita. Un episodio di cronaca per fortuna meno grave di precedenti episodi rivieraschi che hanno segnato l’estate ormai archiviata. Oggetto della sortita: un monopattino. È per quel mezzo di trasporto dei tempi moderni che un 20enne di origine egiziana già ospite di un centro di accoglienza di Bagnacavallo e oggi senza fissa dimora, si è giocato la sua incensuratezza.
Nella tarda mattinata di ieri il ragazzo, difeso dall’avvocato Guido Pirazzoli sostituito in udienza dal collega Nicola Laghi, ha patteggiato davanti al pm di turno Monica Gargiulo e al collegio penale presieduto dal giudice Antonella Guidomei, un anno, 5 mesi e 23 giorni di reclusione con pena sospesa.
I carabinieri del Radiomobile lo hanno acciuffato dopo essersi appropriato del monopattino rubato dall’abitazione di un 65enne (da qui la specifica aggravante) e avere reagito lanciando con veemenza il maltolto addosso al malcapitato.
Secondo quanto in buona sostanza ammesso dal 20enne in tribunale a Ravenna, è andata così. Lui, passando per strada, ha notato quel monopattino: lo ha preso e si è involato. Poi però ci ha ripensato: ha spiegato di essere mussulmano e di avere percepito che la cosa che stava facendo, non era positiva per la sua fede. E così - sempre a suo avviso - è tornato indietro per cercare di restituirlo.
Ma ormai il proprietario del monopattino non solo si era accorto dell’accaduto. Aveva pure inforcato una bici per inseguire il nostro. E quando lo ha raggiunto, sono seguiti attimi di concitazione con il giovane che ha lanciato il monopattino contro l’altro ferendolo (per fortuna in maniera non grave). E poi ha cercato di allontanarsi con la bicicletta dell’uomo. Tuttavia i carabinieri, subito allertati, ci hanno messo poco a individuare e bloccare il sospettato e ad avvisare a stretto giro la procura ravennate.
Quest’ultimo, dopo una notte in cella di sicurezza, ieri mattina è comparso davanti ai tre giudici. L’arresto eseguito dall’Arma è stato convalidato. E il 20enne ha patteggiato la pena peraltro incassando la specifica attenuante della lieve entità della rapina compiuta, così come previsto da specifica sentenza della corte costituzionale risalente giusto al maggio scorso.