Rapina alle Poste Ravenna, legati i dipendenti

In azione un paio di malviventi. La direttrice e due cassiere legate in uno sgabuzzino con fascette da elettricista

Rapina alle poste di via Fiume Montone Abbandonato: i carabinieri a caccia dei banditi

Rapina alle poste di via Fiume Montone Abbandonato: i carabinieri a caccia dei banditi

Ravenna, 17 luglio 2021 - Prima hanno arraffato il danaro, quindi hanno immobilizzato le tre dipendenti presenti in quel momento in filiale e infine sono fuggiti facendo al momento perdere le loro tracce. Una rapina che ha fruttato un bottino da circa 19 mila euro quella messa a segno nella tarda mattinata di giovedì scorso all’ufficio postale di via Fiume Montone Abbandonato.

Il colpo è stato messo a segno attorno alle 13.30: è a quell’ora che i malviventi - almeno due ma non è escluso che un terzo facesse da palo - sono entrati in azione scegliendo un momento nel quale per strada c’era poca gente e in filiale non c’erano clienti. Una volta entrati nell’istituto, i rapinatori hanno palesato le loro intenzioni probabilmente senza la necessità di mostrare armi (vedi cutter).

Forti di quella minaccia, sono riusciti a farsi consegnare il contante presente nella cassa. A quel punto, per garantirsi più tempo per la fuga, hanno deciso di radunare le due cassiere e la direttrice in uno sgabuzzino e di legarle con fascette di plastica del tipo da elettricista sia alle caviglia che ai polsi per impedire loro di azionare l’allarme o comunque di uscire in strada per chiedere aiuto.

I primi a intervenire sul posto, sono stati i carabinieri della Stazione di Ravenna e i colleghi del Radiomobile. All’istituto sono giunti anche i militari dell’Investigativo, da subito al lavoro per tentare di dare un nome ai rapinatori. La speranza degli inquirenti è riposta nelle analisi tecniche a partire dalla presenza di eventuali tracce biologiche o di impronte ad esempio sulle fascette usate per bloccare le dipendenti.

Altri elementi utili all’inchiesta, potrebbero giungere dai filmati delle telecamere di videosorveglianza, subito acquisiti ed esaminati: è vero che i malviventi avevano il volto coperto (circostanza peraltro non sospetta in questo periodo per via del diffuso uso delle mascherine anticovid e di cappellini per proteggersi dalla canicola); e tuttavia alcuni particolari biometrici fissati nei video, potrebbero essere indicativi specie se chi è entrato in azione, è persona nota agli archivi delle forze dell’ordine per reati analoghi.

La precedente rapina per la città risale al 9 giugno scorso quando due ignoti malviventi erano riusciti a fuggire dalla filiale di Classe della Cassa di Ravenna con un bottino di circa 11 mila euro. Anche in quel caso i rapinatori, sempre a volto coperto, avevano scelto la tarda mattinata (era circa mezzogiorno) per entrare in azione. E avevano agito sulle intimidazioni - senza cioè mostrare armi - per arrivare al loro scopo.