Ravenna Festival, nella ‘guida’ le città invisibili

Le illustrazioni del programma di questa edizione, ispirate dal tema calviniano, sono firmate dall’artista Nicola Montalbini

Ravenna Festival, nella ‘guida’ le città invisibili

Ravenna Festival, nella ‘guida’ le città invisibili

La ‘guida’ dell’edizione 2023 di Ravenna Festival ha il volto delle città invisibili, leggendarie, letterarie, perdute e ritrovate dell’artista Nicola Montalbini. È stato lui, durante la presentazione, a spiegare l’origine e l’ispirazione del suo lavoro. "Avere una committenza a volte può essere una sfida", ha osservato Montalbini, per il quale "la città invisibile per eccellenza è sempre stata Ravenna". Ecco allora che tra le pieghe degli appuntamenti del Festival, dal 7 giugno al 23 luglio, più le anteprime dal 28 maggio, si annidano le città invisibili dell’artista ravennate ispirate al tema calviniano di questa edizione. "Ho pensato a quante città scomparse ci sono nella storia dell’umanità e ho voluto dare loro un volto" ha spiegato. Dall’agglomerato d’ombre della sumera Uruk, prima città della storia, alla pelle di mosaico della Tenochtitlan degli Aztechi, dalla belva Vesuvio in procinto di divorare Pompei al notturno di Port Royal. Ravenna compare più volte, a partire dalla copertina, nella quale si riconosce Santa Croce. "Ricordo quando a causa della rottura di una pompa – racconta – è stata invasa dall’acqua. Ma soprattutto il giorno successivo, quando l’acqua era ricoperta da un morbido tappeto verde di alghe. Un fatto dal punto di vista conservativo disastroso, ma visivamente straordinario, perché quello, per me, è il colore della città. Ravenna è una città strana, piena di fantasmi". Oltre a Santa Croce ci sono Port’Aurea e la Basilica Ursiana, sostituita, "non degnamente" assicura l’artista, dall’attuale duomo. "Era maestosa, splendida, è il più grande fantasma della città". Una selezione dei lavori creati per il Festival saranno esposti al Magazzeno Arte Contemporanea di via Mazzini 35 dal 9 giugno al 29 luglio, e nella ‘galleria a cielo aperto’ di via Zirardini, dal 5 giugno al 31 luglio.

La presentazione del piccolo volume è stata anche l’occasione, ieri, per il soprintendente Antonio De Rosa e per Franco Masotti, tra i direttori artistici, per annunciare nuovi appuntamenti. Al fotografo Roberto Masotti, scomparso l’anno scorso, è dedicata la mostra ‘You Tourned the Tables on Me’, curata dalla compagna di vita e scatti Silvia Lelli. Dal 22 giugno al 23 luglio, le Pescherie della Rocca di Lugo accolgono centoquindici ritratti di musicisti contemporanei ‘con tavolino’. Marco Martinelli ‘rimette in vita’ Aristofane con ‘Acarnesi Stop the War!’, la Biblioteca Classense ospita l’incontro sul solo manoscritto al mondo che tramanda l’intera produzione del commediografo ateniese (Da Atene a Pompei a Ravenna, 3 giugno). Una conversazione con l’artista corona invece la performance di Joan La Barbara, (Voice Is the Original Instrument, 6 giugno). Il debutto di Gaia di ErosAntEros è l’occasione per una tavola rotonda sulla sostenibilità negli eventi culturali e nello spettacolo dal vivo (Festival e Green, 11 giugno), mentre l’appuntamento sulla Via Sancti Romualdi è dedicato al centenario della nascita di Don Milani (L’uomo del futuro, 13 giugno). Nasceva nel 1923 anche Giovanni Testori, sul quale conversano Luca Doninelli, Giuseppe Frangi e Sandro Lombardi (12 luglio).

Programma disponibile alla biglietteria dell’Alighieri, negli IAT di Ravenna e Cervia e in tutti i luoghi di spettacolo. Info 0544 249244, www.ravennafestival.org.

Annamaria Corrado