Ravenna per sempre grata al cardinale Ersilio Tonini

Il 28 luglio di 9 anni fa si spegneva alla bella età di 99 anni il cardinale Ersilio Tonini, piacentino d’origine, già vescovo di Macerata e poi arcivescovo metropolita della diocesi di Ravenna – Cervia. Non sono ancora passati i 10 anni canonici, vincolanti per legge, per dedicargli una strada, o una piazza nella nostra città, magari la stessa piazza arcivescovado come auspicano molti. Non l’avrebbe desiderata, anche se il suo amore per Ravenna è stato grande; lui che, umilmente, non volle per sé l’arcivescovado, ma preferì soggiornare in una stanza presso l’opera di Santa Teresa assieme ai confratelli e ai malati. E proprio lì ha trascorso i suoi ultimi anni. Enumerare le qualità personali e le opere portate avanti da Tonini non è un’impresa facile, anche perché si è visto operoso non solo in Diocesi, ma anche nell’attività di grande comunicatore in tv, e impegnato giornalisticamente soprattutto con “L’Avvenire”. Ricordiamo almeno l’istituzione del Ceis per il recupero dei tossicodipendenti, l’apertura di Ravegnana radio, corsi regolari di formazione anche per i laici impegnati nell’insegnamento della religione nelle scuole o nella catechesi. Non è mancato il suo spirito missionario con raccolte per i fratelli dell’Amazzonia. Ancora sono impresse nella mente dei ravennati le parole tuonanti dopo il disastro della Mecnavi contro il lavoro usurato e ad alto rischio, e la sua preziosa presenza nella tragedia di Raul Gardini, e per le tante vittime della strada. Con lui si è riaperto il seminario con l’ordinazione di nuovi preti e diaconi, dopo una stagione postconciliare all’insegna della crisi vocazionale. E il ricordo della visita di S. Giovanni Paolo II in Romagna e anche a Ravenna nel 1986 è viva nel ricordo di molti. Tonini era una persona colta, appassionata di filosofia; si teneva sempre aggiornato sulle gravi vicende che in quegli anni funestavano l’Italia, tra la contestazione, il terrorismo rosso e nero, le mafie, e lo faceva leggendo anche quotidiani stranieri. Di lui abbiamo ammirato la grande capacità di dialogo con tutte le anime della città, e i buoni rapporti avuti con tutte le autorità e le forze politiche indipendentemente dal loro colore. E questa carica umana l’ha sempre manifestata sia negli incontri occasionali o in occasione delle cerimonie, dove aveva per tutti la parola giusta d’incoraggiamento. Lui veniva da un’umile famiglia e ha dimostrato sempre attenzione verso i bisognosi. Questo è stato monsignor Tonini, cardinale della nostra città con un amore disinteressato, tutto evangelico, e Ravenna gli è grata e non può dimenticare.

Nevio Spadoni