Ravenna, ecco le nuove regole anti degrado

Approvate dopo due anni di lavori della commissione. Fusignani: "Daspo per contrastare il degrado"

Nuove regole per il decoro della città

Nuove regole per il decoro della città

Ravenna, 28 ottobre 2020 - Dopo due anni di riunioni della commissione consiliare, è stato discusso ieri, fino a sera, il nuovo Regolamento di polizia urbana. Quello precedente risaliva 1925. Il documento, illustrato dal vicesindaco Eugenio Fusignani, recepisce le linee di indirizzo che le ultime amministrazioni hanno adottato in materia di decoro urbano, divieto di consumo di bevande in bottiglie di vetro, controlli sui luoghi frequentati dalla prostituzione fino all’arredo urbano e altro ancora.

Materie prima regolamentate con ordinanze del sindaco, e che da ieri trovano accoglimento nel nuovo regolamento. Va detto che la discussione di due anni è servita, se non altro, a trovare punti di convergenza tra maggioranza e opposizione. L’articolo 6 , ad esempio, è dedicato all’intralcio alla pubblica viabilità e alterazione del decoro urbano: è vietato girare a torso nudo così come ‘soddisfare le esigenze fisiologiche fuori dai luoghi preposti’ e tenere ‘atteggiamenti pericolosi o molesti nei confronti di altri’.

Non si possono utilizzare animali per praticare accattonaggio o creare turbativa al decoro chiedendo prestazioni sessuali ’a persone che esercitano la prostituzione’. Chi viola quest’ultima disposizione è soggetto alla sanzione amministrativa da 400 a 500 euro. È vietato poi (art 9) disegnare, apporre scritte o simboli con pennarelli, vernici o altri materiali, anche se non permanentemente; non ci si può sedere sui monumenti o arrampicarvisi e esporre ‘immagini, simboli e rappresentazioni che per i contenuti sono volte a sostenere le discriminazioni di sesso, razza, lingua, religione, disabilità, orientamento sessuale o identità di genere: per chi viola, sanzioni da 100 a 300 euro.

Oscillano da 150 a 450 euro le sanzioni (art 11) per chi non tiene curati immobili, giardini, terreni, cortili o non rimuove i cumuli di neve. L’art 15 si occupa delle ‘attività proibite e uso del suolo pubblico’: ’Al di fuori degli spazi appositamente individuati e loro riservati, sono vietate le occupazioni permanenti di strade o aree pubbliche o di uso pubblico provocate dal deposito nel periodo in cui non vengono utilizzati, di camper, roulotte, barche e carrelli nautici, o altri veicoli. Al di fuori degli spazi appositamente individuati, è inoltre vietata qualsiasi attività assimilabile a campeggio, vale a dire occupazione di spazi ed aree pubbliche e sottrazione, pertanto, del libero uso alla comunità, effettuata tramite parcheggio e stazionamento prolungato di veicoli adibiti a dimora occasionale, posizionamento in loro prossimità di sedie e tavoli, utensili per il bucato e simili’. Divieto (art 19) di schiamazzi (multa da 250 a 500 euro) e utilizzo di prodotti pirotecnici nelle aree sensibili quali quelle immediatamente adiacenti a luoghi di cura, luoghi di culto, luoghi destinati alla cura o al ricovero degli animali (multa da 150 a 450 euro).

"Per contrastare il degrado entra in vigore il Daspo esteso a tutti i centri urbani", ha spiegato Fusignani. L’art 22 disciplina la vendita di bevande alcoliche al di fuori delle aree dei pubblici esercizi che è vietata dalle 20 alle 7 nella zona della stazione e di via Tommaso Gulli. Le sanzioni vanno da 400 a 500 euro. L’art 23 disciplina il divieto di consumo di alcol nelle aree dove vige il divieto di vendita. Il regolamento sancisce la collaborazione tra l’amministrazione comunale e gli esercenti nel far rispettare le norme e per mantenere un decoro generale.

Non si possono utilizzare carrelli della spesa fuori dell’area di pertinenza degli esercizi commerciali. Ispezione di cose e di luoghi diversi dalla privata dimora: l’art 36 introduce la ‘diffida amministrativa’ che consiste ‘in un invito rivolto dall’accertatore al trasgressore prima della contestazione della violazione, a sanare la stessa. Essa è contenuta nel verbale di ispezione, che è sottoscritto e consegnato all’interessato e nel quale deve essere indicato il termine, non superiore a dieci giorni, entro cui uniformarsi alle prescrizioni. In chiusura di discussione è intervenuto il sindaco che ha sottolineato "il grande lavoro di concertazione svolto per arrivare al regolamento sotto la regia del vice sindaco". lo. tazz.