Restauri alla Classense, il bando va deserto

Nessuna ditta per riqualificare due sale a piano terra. Ma la Biblioteca non si arrende: "In due anni vogliamo rendere molti spazi fruibili"

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Il bando è andato deserto, ma la Biblioteca Classense non perde le speranze: l’obiettivo più grande rimane quello di restaurare e rendere fruibili al pubblico tutte le sale che si affacciano sul chiostro grande nel giro di un paio d’anni.

Nei giorni scorsi il Comune ha preso atto che la gara d’appalto per i lavori di restauro e risanamento conservativo di due sale ’ex Olivetti’ al piano terra della Classense è andata deserta: l’importo era fissato a 140mila euro, ma non sono arrivate offerte. Si ipotizza che il motivo vada ricercato nelle difficoltà attuali del settore edile: l’aumento del costo delle materie prime ha cambiato i parametri del mercato, e a ciò si aggiunge la difficoltà nel reperimento dei materiali. Di fronte agli appalti, infatti, le aziende ora si domandano se l’importo valga la fatica nel trovare l’occorrente per portare avanti l’intervento. E così per ora i lavori alla Classense dovranno aspettare: il Comune dovrà rifare il bando cercando e sperando in un epilogo diverso.

Le sale a cui si fa riferimento nel bando sono due locali al piano terra che si affacciano sul chiostro principale e che in passato sono stati utilizzati anche come aule dell’Olivetti. Oggi al loro interno è contenuta una parte dell’archivio storico del Comune. Sono uno dei passi necessari all’obiettivo di restaurare tutte le stanze. "Anno per anno stiamo sistemando tutte quelle a cui si accede dal chiostro grande – spiega Maurizio Tarantino, direttore della Biblioteca Classense –. Ci sono diversi spazi adibiti a deposito, ed è importante che vengano risanati perché in alcuni casi sono in condizioni cattive o mediocri". Vale a dire che non hanno problemi strutturali o di agibilità, ma non sono presentabili per l’utenza: "Il nostro personale le usa e ci entra – prosegue Tarantino – ma l’obiettivo a medio termine è aprire al pubblico anche il chiostro grande, e per farlo è necessario che i locali siano in ottime condizioni. Già altre sale sono state restaurate".

Attualmente il chiostro viene aperto in occasioni speciali, come i concerti del Ravenna Festival. "Finora lo abbiamo sempre fatto tenendo chiusi i depositi – aggiunge Tarantino – mentre ciò a cui puntiamo è avere anche gli spazi interni aperti e a disposizione del pubblico. Diventeranno sale della biblioteca a scaffale aperto e andranno ad ampliare le sale di lettura. È un obiettivo molto ambizioso, però. Occorre rifare gli impianti, gli infissi e i pavimenti".

Per quanto riguarda le due stanze per il quale è stato fatto il bando, si spera entro circa un mese di riuscire a rifare il bando e di trovare una ditta che esegua i lavori, con un cantiere che partirebbe così entro l’anno. Tarantino spera poi che entro un paio d’anni sia possibile completare il progetto di rifacimento di tutti i locali affacciati sul chiostro grande. "Per l’archivio comunale non sarà un problema – dice –. Ci sono altri spazi che potranno ospitarlo".

Sara Servadei