Ricatto hot, il maître vuole patteggiare

L’uomo, che lavorava a Cervia, chiedeva denaro in cambio del silenzio sulla relazione clandestina con una ravennate

Ricatto hot, il maître vuole patteggiare

L’uomo, che lavorava a Cervia, chiedeva denaro in cambio del silenzio sulla relazione clandestina con una ravennate

Un’avventura clandestina, nata a Cervia dove lui lavorava come maître e lei aveva deciso di trascorrere un periodo da sola durante una crisi con il compagno, si era trasformata in una frequentazione andata avanti per quasi quattro mesi tra ottobre 2021 e febbraio 2022. Un periodo dopotutto non così lungo: ma pagato a caro prezzo tra molestie, minacce, richieste di denaro, richieste di chiarimenti sul lavoro e a casa e perfino un video di un loro rapporto inviato al compagno di lei.

La vicenda, che ha come protagonisti un ventinovenne di origine abruzzese difeso dall’avvocato Giorgio Vantaggiato e una quarantunenne residente nel Ravennate parte civile con l’avvocato Lisa Venturi, nel novembre scorso era approdata davanti al gup Janos Barlotti e ora il procedimento potrebbe essere a una svolta. L’avvocato Vantaggiato, infatti, durante l’udienza di ieri in tribunale a Ravenna, con il pm Raffaele Belvederi, ha avanzato una richiesta di patteggiamento al giudice Barlotti che a inizio ottobre si pronuncerà in merito. In particolare il maître deve rispondere di stalking, estorsione e diffusione illecita pluriaggravata di immagini sessualmente esplicite.

Secondo quanto riferito dalla donna ai carabinieri, lei e l’amante si erano conosciuti a Cervia in un momento di crisi con il compagno che frequentava ormai da più di dieci anni. Qui alcuni amici avevano presentato alla quarantunenne quello che sarebbe poi diventato per l’accusa il suo molestatore. Prima notte a fine autunno 2021 tutto bene: e la relazione era proseguita anche quando lei era tornata nel comune del Ravennate dove risiede. Lui però avrebbe iniziato a chiederle prestiti. E così lei, dopo avere sborsato un totale di 7.000 euro circa, a ridosso della primavera 2022 aveva deciso di tagliare. L’uomo allora – prosegue l’accusa – aveva iniziato ad assumere atteggiamenti minacciosi e vessatori: un fiume in piena fatto di chiamate e messaggi con cui le prometteva di rivelare tutto al compagno mandando la relazione a carte quarantotto. Su tutto, aleggiavano alcuni video intimi: la minaccia era di divulgarli pure ai parenti di lei se non avesse pagato. L’obiettivo era cioè quello di riscuotere o fare saltare la coppia. Inutile bloccarlo sui social: perché lui si era inventato altri profili. E pretendeva che lei gli riferissi dove si trovava anche tramite foto o geolocalizzazioni. Non solo: a un certo punto l’uomo aveva cominciato pure a recarsi sul lavoro di lei per chiedere chiarimenti: ma i "cinque minuti" si trasformavano in mezz’ora abbondante. Tanto che lei alla fine aveva perso il lavoro. A maggio di quell’anno l’ex amante si era spinto in un paio di occasioni fino all’abitazione di lei anche se la donna non era in casa. Un’altra volta, durante una discussione in strada l’aveva spinta fino a farla cadere a terra: e quella volta lei, stanca di tutto, durante il trasporto in ospedale aveva chiamato il suo compagno per raccontargli tutto: l’uomo alla fine aveva deciso di perdonarla. Ma l’ex amante – sempre secondo l’accusa – aveva continuato a tampinarla con richieste di denaro. Ora il maître chiede di patteggiare.