"Ricoveri in aumento, siamo al livello giallo"

Francesca Bravi, direttrice sanitaria del Santa Maria delle Croci: "Sono 94 in Romagna ma lo scorso anno erano 400; vaccino fondamentale"

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Dal livello verde a quello giallo. La settimana scorsa il piano di occupazione dei posti letto Covid in Romagna ha fatto un balzo: siamo saliti allo scalino successivo, determinando un’organizzazione un po’ più complessa per far fronte a un numero più elevato di pazienti Covid. In tutta l’azienda Ausl i ricoveri legati al virus sono 94 (dato aggiornato a lunedì scorso): fino a 90 eravamo al livello verde, ora siamo al giallo.

Francesca Bravi, direttrice sanitaria dell’ospedale di Ravenna, siamo passati al livello giallo. La situazione è preoccupante?

"No, semplicemente il piano aziendale prevedeva il passaggio oltre la soglia di 90 ricoverati Covid, e ora sono 94 in Romagna. L’adesione alla vaccinazione però è stata importante, e non siamo al livello di allarme dell’anno scorso. Un anno fa in questi giorni eravamo circa a 400 ricoveri Covid in Romagna, ora sono un quarto".

Tutta un’altra cosa?

"Assolutamente. Consideri anche la situazione, totalmente diversa: un anno fa eravamo sottoposti a restrizioni importanti in termini di vita sociale, mentre ora andiamo dove vogliamo. La vaccinazione è stata fondamentale nell’impatto sugli ospedali, e a Ravenna i ricoveri Covid ora sono veramente pochi".

Quanti?

"Abbiamo 12 posti occupati in Malattie infettive, 8 nella semi intensiva di Pneumologia e 1 in Terapia intensiva. I letti negli ospedali di Faenza e Lugo sono pochi, perché i pazienti Covid della provincia vengono concentrati su Ravenna: si parla di una decina di ricoveri a Faenza e qualche unità a Lugo".

Un anno fa quanti erano i ricoveri Covid all’ospedale di Ravenna?

"Circa 55, quindi più del doppio".

Cosa cambia col passaggio al livello giallo?

"È previsto un aumento di posti letto nella Medicina interna, ma al momento non li abbiamo ancora aggiunti perché ora per il distretto di Ravenna non lo riteniamo necessario. Va detto che l’incidenza di casi è più alta altrove: a Forlì, Cesena, nella Valle del Savio e anche a Faenza e Lugo. Siamo comunque preparati, e la situazione è fortemente monitorata".

Vedete un numero maggiore di ricoveri tra i non vaccinati?

"Sicuramente i non vaccinati presentano una differenza nella malattia, nel senso che su di loro il virus ha un impatto più importante e si presenta in maniera differente, più violenta. La gravità è poi dovuta anche all’eventuale presenza di fattori di rischio. Generalmente il non vaccinato che viene in ospedale ha il Covid in forma più grave, con polmonite e problemi respiratori. Penso che in questo sia fondamentale ribadire l’importanza della dose di richiamo: è il vaccino a determinare uno scenario differente".

Ora sono state completate le terze dosi nelle case di riposo. È un sollievo per l’ospedale?

"Sicuramente è un grande aiuto per le persone fragili. Ci sono poi fattori di rischio concomitanti che possono rendere la malattia più grave".

Sara Servadei