‘Ricuciamo’, la ministra: "Un progetto prezioso"

Ieri Elena Bonetti alla presentazione dell’iniziativa per le donne vittime di violenza

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La ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti era l’ospite speciale della presentazione del progetto ‘Ricuciamo’, elaborato dall’Unione dei Comuni della Romagna Faentina per il reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza. Nel 2020 sono state 180 quelle che si sono rivolte a Sos Donna, 140 nel 2021. Numeri che dipingono una piaga sociale difficilmente estirpabile, contro cui l’Unione dei Comuni è decisa a correre al riparo con un progetto che vedrà coinvolte le donne vittima di violenza in un percorso che metterà a loro disposizione 600 ore di formazione nell’ambito della sartoria. Le prime 500 agli ex-Salesiani, con quindici macchine cucitrici all’avanguardia; le ultime cento nelle aziende che hanno aderito al progetto: Atl Group, Donna Esse, Clò by Claudia B., Massoli e Millimetri. Fra le imprenditrici che hanno dato il loro sì anche Elisabetta Franchi che, con una testimonianza molto toccante, ha raccontato il suo passato di bambina vittima di un patrigno violento, che sottoponeva lei e la madre a continue vessazioni: "Troppe volte mi sono chiesta perché mia madre non facesse nulla, perché continuasse a ritirare le denunce che depositava. Troppe donne perdonano, troppe non riescono a rendersi indipendenti".

E troppe sono le donne vittime di violenza. "Da quando Sos Donna è nata, nel ‘94 – ha spiegato la presidente Antonella Oriani, premiata con le colleghe volontarie dall’amministrazione – ne abbiamo assistite 3.500". A breve due nuove case rifugio dovrebbero aggiungersi alle cinque già attive. A ciascuna delle donne che prenderanno parte al progetto saranno messe a disposizione 578 ore di baby-sitting, qualora abbiano figli piccoli.

La ministra ha ricordato come durante i mesi del lockdown e delle chiusure "siano diminuiti pressoché tutti i reati, fatta eccezione per le violenze domestiche, che sono aumentate". Plausi da parte della ministra al progetto ‘Ricuciamo’: "Nasce dalla ferita di una comunità in cui recentemente ha avuto luogo un femminicidio (il riferimento è all’uccisione di Ilenia Fabbri, ndr), ma che è replicabile in qualunque città. Un programma prezioso perché restituirà libertà alle donne attraverso fantasia e bellezza".

Filippo Donati