Da Forlì a Ravenna 500 tonnellate di rifiuti illegali

Negli ultimi due mesi. Confine usato come discarica dai cugini, senza cassonetti

Ravenna, dove si è registrato l'aumento dei rifiuti

Ravenna, dove si è registrato l'aumento dei rifiuti

Ravenna, 26 giugno 2019 - Immaginate una lunga fila di camion, 31 per la precisione, e tutti del tipo più grande: ‘quattro assi’, come direbbero gli addetti ai lavori, ben oltre i 10 metri di lunghezza. Se li mettiamo tutti in fila sfiorano i 400 metri di lunghezza, e sono tutti pieni. Di cosa? Dei rifiuti extra raccolti nel forese negli ultimi due mesi, e in particolare nelle zone di confine con il Comune di Forlì.

Tra aprile e maggio, in 17 cassonetti disseminati nei paesi più vicini al forlivese, sono state raccolte da Hera quasi 500 tonnellate di rifiuti in più rispetto a un anno fa, anche se la popolazione ovviamente non è aumentata. Se sommiamo queste 500 tonnellate alle 2500 extra raccolte a gennaio, febbraio e marzo arriviamo a ben 3000 tonnellate di rifiuti: facendo un rapido calcolo risulta che per portarli via sono serviti circa 155 camion di lunghezza massima, pari a 2 chilometri e 300 metri di lunghezza se li mettiamo tutti uno dietro l’altro.

La provenienza dei rifiuti non è un mistero: il boom è arrivato quando Forlì a gennaio è passata alla tariffazione puntuale, che fissa per ogni nucleo famigliare un massimo di svuotamenti annuali del bidone grigio dell’indifferenziata (la capienza è di 120 litri). I ritiri eccedenti dovrebbero costare 15 euro l’uno. «Da addetti alle pulizie siamo diventati facchini» lanciano l’allarme alcuni netturbini. E i dati di Hera danno loro ragione. «La situazione è più stabile rispetto ai primi mesi – spiega Antonio Dondi, direttore servizi ambientali di Hera – ma è comunque ancora molto critica. Quello che sta succedendo mette in difficoltà i Comuni vicini a quello di Forlì: nel Ravennate abbiamo la necessità di aumentare la raccolta differenziata, e tutti questi rifiuti extra affaticano questo processo. Le amministrazioni di Faenza e Ravenna in questi mesi hanno iniziato a fare controlli e multe: speriamo che anche la vicina Forlì prenda delle iniziative in merito».

La lista dei punti in cui sono aumentati improvvisamente i rifiuti cinge tutto il confine provinciale con Forlì: Coccolia, Bastia, Caserma, Borgo Sisa e tanti altri, fino a spingersi nell’entroterra fino a Pilastro o Ghibullo. Nel Faentino il boom è stato registrato a Còsina, Pieve Corleto e San Biagio. «Sono comunità piccole, dove tutti si conoscono – prosegue Dondi – e dove quindi l’impatto sociale è ancora più alto. La scomparsa dei cassonetti col porta a porta nel Ravennate probabilmente ci aiuterà, ma dubito che basterà a far sparire il fenomeno». La chiusura della Ravegnana, anche in questo caso, non aiuta: «Chi va a Ravenna da Forlì deve passare per le campagne, e in questo il fenomeno si è esteso ancora di più nel forese – aggiunge Dondi –. La quantità dei rifiuti raccolti a distanza di mesi ci fa pensare che per alcuni venire da Forlì nel Ravennate, talvolta in località anche a 20 o 30 minuti di auto dalla città, sia diventata un’abitudine».