Rifondazione: "Il Centro sociale di Villa San Martino è stato chiuso all’insaputa dei soci"

"Il Comune parla di adeguamento della struttura ma la decisione non è passata dalla locale Consulta. A chi si vuole regalare la gestione di questo bene pubblico?"

"Ma cosa sta succedendo al Centro socialecivico di Villa San Martino?". A chiederlo con forza il partito di Rifondazione Comunista di Villa San Martino che arriva ad affermare che "siamo di fronte all’ennesimo capitolo di un Comune di Lugo dove la democrazia viene ancora una volta schiacciata in favore dei soliti gruppi autoreferenziati che trattano le proprietà pubbliche come se fossero private".

Diverse le questioni aperte, secondo Rifondazione, "come la delibera di consiglio comunale, al voto il 30 giugno, dalla quale ci risulta riguardi un adeguamento del Centro Civico di Villa San Martino. Per il regolamento comunale però tale decisione deve passare dalla Consulta di Villa San Martino e poi dal consiglio comunale, ma ciò non avviene in barba ai regolamenti: sarebbe quindi opportuno rinviare questa delibera". Il sindaco Ranalli "dice di aver avvisato i pochi partecipanti alla ’giunta itinerante’, ma quello è uno show senza valore legale e soprattutto non ci sono verbali di quelle riunioni". Inoltre, prosegue Rifondazione, "il Centro Sociale di Villa è stato chiuso all’insaputa dei soci. Il 26 maggio fu convocata una riunione della Aps che gestisce il Centro sociale, ma quel giorno erano presenti solo 2 soci, quindi la riunione era da riconvocare. Purtroppo dalla delibera della Giunta del 16 giugno scopriamo che il 27 maggio, quindi il giorno dopo la riunione, il presidente dell’associazione ha dato la cassa al Comune con un bonifico, di circa 5mila euro e ha donato tutti i beni di proprietà dell’associazione, per un valore di oltre 26mila euro al Comune, beni che sono stati frutto del lavoro e delle donazioni dei soci e cittadini di Villa San Martino. E la Giunta ha acquisito il tutto nel silenzio generale e firmando la delibera del 16 giugno".

Queste manovre, prosegue ancora la dura nota degli esponenti comunisti, "hanno qualcosa di poco chiaro. Il presidente della associazione con quale mandato ha dato tutto al Comune? Perché il Comune il 27 maggio 2020 emise un bando, quasi nascosto, per gestire un Centro Sociale già gestito? Bando che andò deserto senza offerte. A chi si vuole regalare la gestione di questo bene pubblico? Vogliamo sapere perchè ora Villa San Martino è priva del Centro Sociale, e dato che è un bene pubblico, abbiamo chiesto alla presidente della Consulta la convocazione urgente di una riunione pubblica, ma veniamo ostacolati. Chiediamo anche alle altre forze politiche di aggregarsi alla nostra richiesta".