Rincari, la nostra vita costa il 7% in più

Il balzo maggiore, ovviamente, è quello dell’energia, aumentata del 65,4% nell’ultimo anno. E con lei crescono anche i trasporti

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Il caffè a un euro è diventato un bel sogno, la mangiata in pizzeria con meno di 10 a testa quasi una follia. Che siano cresciuti i prezzi di qualsiasi cosa negli ultimi mesi non è un mistero: ognuno se n’è accorto, nel proprio piccolo. Lo certifica anche l’Istat, dando così una misura e una percentuale alle percezioni dei cittadini. Consultando il sito dell’istituto nazionale di statistica infatti si trovano i dati aggiornati sulle oscillazioni dei beni di consumo nella provincia di Ravenna, suddivisi per categoria e indicati in percentuale rispetto allo stesso mese di un anno fa. I più recenti sono quelli di maggio 2022. In generale la vita ora costa il 7% in più.

Cosa ha subito il rincaro maggiore? La risposta è ovvia: l’energia. ’Elettricità, gas e altri combustibili’, secondo la dicitura riportata dall’Istat, li abbiamo pagati a maggio il 65,4% in più rispetto a maggio 2021. E questo ha fatto lievitare le spese per la casa nel complesso del 27,1%. Altri beni che hanno visto rincari a due cifre sono quelli legati ai trasporti, trascinati al rialzo dai prezzi dell’energia e dei carburanti: +11,9% per le ’spese di esercizio mezzi di traporto’ e +13,4% per i servizi di trasporto. La guerra non ha certamente aiutato sotto questi aspetti, ma va detto che i rincari sono iniziati prima dello scoppio del conflitto: energia elettrica e gas già a luglio 2021 erano il 24% più cari dell’anno prima, a dicembre il 33,2% e a gennaio di colpo siamo passati al 64,3% in più.

E le altre voci? Quanto ci costa in più la vita ora (a maggio, ndr) rispetto a un anno fa? I prodotti alimentari il 7,8%, le bevande analcoliche il 5,1%, quelle alcoliche l’1,2%, i tabacchi lo 0,2%, l’abbigliamento l’1,3%, gli affitti il 2%, le riparazioni il 3,2%, i mobili il 4,7%, gli elettrodomestici il 3%, i servizi ospedalieri il 7,5%, l’acquisto di mezzi di trasporto il 4,7%, spettacoli e cultura lo 0,9%, la ristorazione il 5,9%, i servizi di alloggio il 7%.

Alcuni beni (pochi, ovviamente) sono calati di prezzo. Tra questi apparecchi telefonici e fax (-11,4%), servizi di telefonia e telefax (-0,3%), apparecchi audiovisivi, fotografici e informatici (-6,5%), pacchetti vacanza (-3,3%), istruzione secondaria (-2%) e universitaria (-3,4%), assicurazioni (5,2%), medicinali (-1%), calzature (-0,9%) e fornitura dell’acqua (-0,2%).

Sara Servadei