Riscaldamenti spenti fino al 2 novembre

A causa delle temperature al di sopra della media stagionale. Possono accenderli prima ospedali, cliniche, strutture protette, materne e asili

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L’accensione del riscaldamente? Può attendere. Un po’ in virtù del meteo clemente di questi giorni, un po’ per cercare di risparmiare, visto l’elevatissimo prezzo del gas. Anche a Ravenna è stata firmata l’ordinanza che riduce il periodo di esercizio degli impianti di riscaldamento, posticipandone l’accensione a mercoledì 2 novembre. Ovviamente con delle eccezioni, come richiede il buonsenso. Infatti ne sono esclusi: ospedali, cliniche o case di cura, strutture protette e altri servizi sociali pubblici; scuole materne e asili nido; edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali nei casi legati ad esigenze tecnologiche o di produzione; piscine e saune; sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali che non siano ubicate in stabili condominiali.

L’ordinanza si colloca nel contesto del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas approvato dal ministero della Transizione Ecologica che già aveva rinviato l’accensione degli impianti di riscaldamenti dal 15 al 22 ottobre (per la zona climatica E, di cui fa parte Ravenna) per abbattere i consumi di gas naturale e attribuito ai sindaci la facoltà di ampliare o ridurre, con ordinanza, i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di attivazione degli impianti termici. A Ravenna il riscaldamento potra quindi essere acceso dal 2 novembre al 7 aprile, per un massimo di 13 ore giornaliere.

La durata giornaliera di attivazione degli impianti è compresa tra le 5 e le 23. Nel periodo di funzionamento degli impianti, la media ponderata delle temperature dell’aria non deve superare, con le tolleranze previste dalla legge: 17°C negli edifici adibiti a attività industriali, artigianali e assimilabili; 19°C in tutti gli altri edifici.