Durante un normale pranzo nel suo ristorante Colibrì, Maurizio Buscherini ha visto il proprio lavoro trasformarsi in una scena da incubo. Un ospite di una vicina comunità di recupero per alcolisti e tossicodipendenti si è presentato per bere, scatenando una serie di eventi violenti che hanno fatto finire lui e parte del suo personale in ospedale. Buscherini, ancora al Pronto Soccorso nel pomeriggio di ieri per accertamenti a causa di una ferita alla testa e altre contusioni, racconta quanto successo: "Si era seduto a tavola e, dicendo di aspettare una persona, ha ordinato mezzo litro di vino". La persona in questione, ha poi scoperto il ristoratore, sarebbe stata una psicologa del centro, venuta per parlare con il giovane, che si era allontanato dalla comunità.
Dopo aver bevuto il vino, il giovane, peraltro alto e di corporatura robusta, è apparso sempre più agitato e, quando ha chiesto altro alcol, ormai intuendo il rischio, Buscherini ha deciso di negarglielo. A quel punto, il giovane ha preteso di uscire dal locale con la brocca di vino, dopo averne preso altro da un tavolo vicino. Buscherini si è opposto: "Gli ho detto che non poteva uscire con la brocca, era pericoloso". Ed è stato allora che la situazione è degenerata. L’ospite del centro ha colpito il ristoratore alla testa con due pugni, e mentre tentava di avanzare verso la cucina, minacciava di prendere un coltello, vantandosi di aver già fatto male a qualcuno.
Fortunatamente, i due cuochi del Colibrì sono riusciti a fermarlo, ma non senza conseguenze: uno è rimasto ferito da un coccio di bottiglia, mentre l’altro ha ricevuto pugni. Intanto, alcuni clienti spaventati hanno abbandonato il ristorante, mentre Buscherini chiamava i carabinieri. I militari, intervenuti rapidamente, sono riusciti a immobilizzare il giovane solo usando prima lo spray urticante e poi la pistola a impulsi elettrici taser, portando in caserma l’aggressore.
"È una situazione che non possiamo più tollerare – confida amareggiato Buscherini –, conviviamo con questa comunità da 17 anni e i problemi sono frequenti. Quasi ogni settimana abbiamo a che fare con episodi sgradevoli". Secondo il ristoratore, infatti, la struttura della comunità non è dotata di adeguate misure di sicurezza: nessuna recinzione e personale insufficiente a vigilare su ospiti che a volte sono ai domiciliari o comunque a rischio, quando "all’Ausl costa 140 euro al giorno". "Spesso questi ragazzi arrivano qui a chiedere da bere e non si può sapere subito da dove vengono. Quando si scopre che sono del centro, ovviamente evitiamo di servirli. Ma è davvero pesante lavorare così". Dopo l’aggressione di ieri, Buscherini ha deciso di agire, e prepara un esposto alla questura, chiedendo un intervento di messa in sicurezza della zona e del suo ristorante: "Non è solo una questione di come sto io, ma anche di sicurezza dei miei dipendenti. Altre volte, in contesti simili, si erano visti costretti a barricarsi in cucina".
Lorenzo Priviato