Ritratti di Pasolini firmati Galeati e Montanari

Nel catalogo del Ravenna Festival anche due scritti del giornalista e dell’editore

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Nel libro-catalogo di ‘Ravenna Festival 2022’ è evidente, sin dalla copertina, l’omaggio a Pier Paolo Pasolini, ritratto davanti alla tomba di Dante in occasione di una delle sue visite a Ravenna, con gli immancabili occhiali da sole. "La foto ci è stata messa a disposizione da Walter Della Monica – racconta il sovrintendente del festival Antonio De Rosa – che lo ha conosciuto bene e lo ricorda come persona di grande spessore culturale, ruvida e dura. Purtroppo ancora ignoto è il fotografo". Due i ritratti in chiave ‘ravennate’ contenuti nel libro-catalogo: il primo, a firma di Nevio Galeati, si sofferma sulla figura misteriosa del padre Carlo Alberto che pagò a caro prezzo la sua convinta militanza fascista, il secondo di Danilo Montanari racconta la fugace frequentazione di Marina di Ravenna che diede al poeta l’estro per un resoconto piuttosto sorprendente.

"La nostra è una realizzazione editoriale direttamente fatta in casa – aggiunge il co-direttore del Ravenna Festival Franco Masotti –. Negli anni da catalogo è diventato sempre più libro di approfondimento dei temi del festival, fra cui a volte scopriamo persino relazioni inaspettate. Non potevano mancare anche due saggi per far luce sul variegato rapporto di Pasolini con la musica. Gli studiosi Claudia Calabrese e Roberto Calabretto, in ‘La musica secondo Pasolini’ e ‘Prima il silenzio, poi il suono o la parola’, raccontano soprattutto della grande fascinazione che Johann Sebastian Bach esercitò su Pasolini, fin dalla sua gioventù friulana a Casarsa, attraverso la figura della violinista slovena Pina Kalc". E, ancora, merita una lettura – fra gli altri – il saggio di Marco Vallora, critico e studioso sia musicale che di arti visive, che appunto fa luce sul continuo dialogo di Pasolini con le arti figurative e, in particolare, con la grande pittura italiana che è sullo sfondo di tanti suoi capolavori, cinematografici e non.

Una parte del catalogo è poi riservato alle figure di artisti recentemente scomparsi come Franco Battiato negli approfondimenti di Paolo Scarnecchia e Giordano Casiraghi, Roberto Masotti, fotografo ravennate venuto a mancare poche settimane fa, e Gianni Celati, scrittore e grande narratore delle pianure, delle valli e delle foci e dei paesaggi urbani che costellano il percorso della via Emilia. Presenti anche due saggi ‘per immagini’ la cui parte iconografica è stata curata da Giovanni Trabalza: uno dedicato al fotografo Ferdinando Scianna che, con il ‘Viaggio a Lourdes’ ha anticipato il pellegrinaggio del festival per le Vie dell’Amicizia, e uno alla suggestione del colore nel saggio di Emanuela Fiori, direttrice del museo Nazionale, in occasione del ritorno a Ravenna del dipinto di Nicolò Rondinelli ‘San Giovanni Evangelista appare a Galla Placidia’.

Roberta Bezzi