Rosetti Marino al lavoro "Rigassificatore, un’impresa complessa"

L’azienda sta realizzando la piattaforma e gli ormeggi delle gasiere. L’amministratore delegato, Guerra: "Va realizzato tutto entro un anno . per garantirne il funzionamento in inverno. Vogliamo dare una risposta rapida". .

Rosetti Marino al lavoro  "Rigassificatore,  un’impresa complessa"
Rosetti Marino al lavoro "Rigassificatore, un’impresa complessa"

Avanzano i lavori per il rigassificatore a Ravenna. Oscar Guerra è l’amministratore delegato dell’impresa, capofila dell’omonimo gruppo ravennate operante a livello internazionale nella progettazione, realizzazione e fornitura di impianti, offshore e onshore, per l’eolico, l’oil&gas e la carbon neutrality. Un’impresa che ha un ruolo importante in questo progetto di rilevanza nazionale e, in prospettiva, anche europea.

Rigassificatore a Ravenna, qual è il ruolo di Rosetti Marino?

"Il progetto del rigassificatore di Ravenna ha tre elementi principali: la realizzazione di una serie di strutture, la loro installazione a mare e la posa di un tubo sotterraneo attorno alla città per portare il gas da Punta Marina al nodo di Ravenna. Rosetti sta realizzando la piattaforma e gli ormeggi delle navi gasiere. È un progetto sfidante perché dovremo costruire 14.000 tonnellate di strutture in circa un anno per garantirne il funzionamento in inverno. È un’impresa complessa, alla quale ci stiamo preparando da mesi. Siamo orgogliosi di poter lavorare per la sicurezza del nostro Paese nella nostra città, ma è anche una fortuna per l’Italia poter contare su un’impresa che, grazie all’esperienza di decenni nell’offshore, è in grado di dare una risposta così rapida a un’emergenza nazionale".

Rosetti Marino in quali settori opera all’estero?

"Rosetti esporta la quasi totalità del suo fatturato, nei settori Oil&Gas, rinnovabili, carbon neutrality. In Italia sviluppiamo la progettazione e gli acquisti di materiali e apparecchiature, ma la costruzione avviene in prossimità delle destinazioni finali. A Ravenna costruiamo per il Mediterraneo e Mare del Nord, ma le nostre società estere servono il Caspio dal Kazakistan, il Golfo Arabico da Abu Dhabi e l’Africa Occidentale dalla Nigeria. All’estero operiamo per il gas naturale, ma la produzione in Italia è sempre più rivolta alla transizione energetica. Realizziamo progetti per l’eolico offshore destinati al Nord Europa e per il Biometano in Italia, ma anche per la generazione di idrogeno verde, per il riutilizzo del gas di fiaccola e per la cattura di CO2".

L’Italia aspira a essere hub energetico del Mediterraneo. Rosetti Marino e Ravenna hanno un vantaggio?

"L’Italia ha le carte in regola per diventare l’Hub europeo del gas, futuro il gas arriverà soprattutto dall’Africa e l’Italia è avvantaggiata dalla posizione geografica e dalle buone relazioni con i Paesi africani. Ravenna però merita un capitolo a parte perché la nostra città, storicamente capitale del metano in Italia, gioca un ruolo fondamentale nella transizione energetica. A Ravenna ci sono il progetto più concreto in Italia di un campo eolico offshore e il deposito più grande del Mediterraneo per lo stoccaggio della CO2. Qui ci sono aziende che sono un’eccellenza europea nell’eolico offshore. Poche settimane Rosetti ha acquisito la realizzazione della prima piattaforma al mondo per la generazione di idrogeno verde e di una sottostazione elettrica che verrà installata nel Mare del Nord tedesco. L’unico neo? Continuiamo a tenere fermi i giacimenti di metano in Adriatico".

Che cosa significa per l’Italia?

"È folle rigassificare metano importato da diecimila chilometri di distanza e non usare il nostro, è un problema politico che spero verrà risolto in fretta".